1. Intorno a la cuna - Crodaioli
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La via normale al Cimon Busa de Valars, con 1300 metri di dislivello totale, 36% di pendenza media, nonostante la modesta lunghezza della salita (3,6 Km di sviluppo) rappresenta un’escursione molto impegnativa (con alcuni passaggi di I°) che mette a dura prova i muscoli delle gambe, specialmente nella fase della discesa.
(immagine tratta da: montialpago.it) Dalla località San Martino d’Alpago si segue la stretta stradina asfaltata che arriva presso la piccola radura di Casera Degnona, nei pressi di una fontana asciutta (1102 m). Una tabella indicante il sentiero 931 indirizza nel bosco di Colon dove la traccia non è sempre ben evidente. In breve il sentiero sbuca su un canalone di accumulo delle valanghe e lo risale entrando nuovamente nel bosco. Il percorso diviene più evidente e con varie svolte risale un ripido pendio erboso uscendo su un piccolo terrazzo (quota 1600 m circa), vasto panorama su l’Alpago e dintorni, che immette nel vallone di Valars, da risalire duramente in direzione di alcuni grossi massi. Restando sul lato destro del Valars si sale faticosamente, tra ghiaie, prati molto inclinati e qualche lingua di neve, fino alla forcella fra la cima principale del Teverone e la Cima di Busa Secca (2290 m). Davvero notevole l’impatto che si ha in forcella: oltre non si può andare poichè la parete nord precipita verticalmente con superbe visioni sui vicini Col Nudo e Crep Nudo. Traversando a sinistra per cresta, roccette e qualche passaggio esposto, si arriva in breve alla vetta principale con ometto in pietra e caratteristico segnale trigonometrico dell’IGM (ore 3,30 da Casera Degnona). La vicina e leggermente più bassa cima sorella è ben visibile, verso sud-est. Per raggiungerla (poco meno di mezz’ora) occorre ridiscendere in forcella e risalire il versante opposto per tracce di sentiero e roccette un pò meno esposte fino alla croce di vetta.
La cima di Busa Secca, a dispetto del nome, è molto verde e ricca di fiori, più ampia della cima principale ed eletta a luogo di riposo per la fauna locale, a giudicare dai loro escrementi lasciati in loco. Il ritorno segue sostanzialmente il tracciato di salita impegnando poco meno di 3 ore per raggiungere Casera Degnona. Per tutta la discesa è assolutamente necessario porre molta attenzione al percorso sia per la ripidezza quasi costante del sentiero che per le difficoltà oggettive dei diversi tipi di terreno. (Le foto non firmate sono di A. Zerbini, compagno d’escursione) Immagine tratta dalla rete: in giallo andata e ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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