1. Smiling - Harry Gregson Williams
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Dalla dorsale dell’Agnelessa, foto panoramica verso nord; da sinistra Civetta, Lagazuoi e Tofane, Pelmo, Antelao e Monte Rite.
L’escursione inizia poco dopo Chiesa in Val di Goima (1.240 m), piccola frazione sulla strada che dalla Val Zoldana sale al passo Duran, in località “Le Vare” dove si può parcheggiare nei pressi del B&B “Moiazza”, altresì posto di chiamata di soccorso alpino. Il facile tracciato, quasi sempre in mezzo al bosco, risale la valle secondaria de la Grava fino a giungere nell’ampia conca della casera omonima, a quota 1.627 m. Alla casera si prende a destra lungo il sentiero 548, segnaletica non individuabile causa neve, seguendo l’originario tracciato militare sul fianco occidentale prima e meridionale poi dello Spiz Zuel. Con un ultimo balzo, un po’ più faticoso e ripido, si raggiunge la cima in ambiente aperto.
Se l’orientamento nella val de la Grava è intuitivo, la presenza della strada forestale che conduce alla casera è assolutamente irrilevante, sepolta com’è sotto uno spesso strato di neve. Risulta dunque confortante la traccia ben marcata nella neve, frutto del passaggio di escursionisti che ci hanno preceduti. Oltre la casera, essa si fa più esile ma sempre evidente serpeggiando sul costone della montagna fino alla vetta, tra abeti e larici sempre più radi. Favoloso è, a dir poco, il tratto sulla lunga dorsale sommitale, tra quote 2.035 e 1.984, con andamento est-ovest ed adatto ad escursionisti esperti. Sempre esposto a manca, a dritta presenta declivi più dolci; candidi dossi che svettano nel cielo azzurro e terso si alternano a lievi insellature con cornici di neve ventata. Si è sempre al cospetto di bianchi giganti di pietra, alcuni vicini ed incombenti come la catena Moiazza-Civetta, il Pelmo ed il gruppo San Sebastiano-Tamer, altri più lontani e discreti come le Pale di San Lucano, il Bosconero, il Sassolungo di Cibiana, l’Antelao, la Croda da Lago, il Formin e le Tofane. Soffocati nella visione prospettica ma noti all’occhio allenato appaiono il Rite, il monte Penna, il Col de la Puina, il monte Crot ed il Pore. A voler essere pignoli, l’unico anello debole della vasta catena panoramica è costituito dai ripetitori di vetta e dai pannelli fotovoltaici quasi sepolti nella neve. Per il ritorno si segue a ritroso lo stesso percorso di salita. Tempo complessivo richiesto: 6 ore circa, trascorse in tutta tranquillità.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso-verde andata e ritorno, solo verde percorso in cresta. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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