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Non è raro infatti l’incontro ravvicinato con il camoscio, sovrano incontrastato di queste zone, mentre si percorrono i difficili sentieri ed i caratteristici «viàz» (passaggi impervi). Il gruppo è comunque attraversato anche da buoni sentieri e comode mulattiere che, partendo da fondo valle si addentrano lungo le valli principali fino a raggiungere il cuore del massiccio, dove la vegetazione lascia gradualmente il posto alla roccia nuda. Qui, sopra i 1500 metri circa, l’ambiente cambia totalmente: le pareti calcaree diventano imponenti, la loro verticalità si fa più pronunciata, si scoprono guglie molto affilate (Gusela del Vescovà) e torrioni slanciati; in poche parole si ritrova il tipico ambiente dolomitico. L’escursione inizia al parcheggio di Case Bortot (568 m), a nord di Belluno, presentandosi lunga ed impegnativa, per il notevole dislivello, fino al rifugio 7° Alpini (1491 m).
I tre bellissimi ed impegnativi percorsi attrezzati ( Zacchi, Berti e Marmol) consentono all’escursionista allenato di effettuare, nell’arco di una giornata e con base di appoggio nell’accogliente rifugio 7° Alpini, un interessante anello nella parete sud della montagna che sbalza dal bosco verso il cielo per oltre mille metri.
(Riferimenti a: Stefano Reolon e Giovanni Randi C.A.I. Belluno) Percorso tracciato su mappa Google Earth: in rosso salita al rifugio e ritorno, in giallo le ferrate Zacchi, Berti e Marmol. |
Mappa della cima:
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