Prealpi bresciane
Data escursione: 27 Aprile 2023Vetta: Dosso Sassello - 980 m
Vetta: Monte Canale - 975 m
Vetta: Monte Paghera - 1.122 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Premessa: una lunga dorsale montuosa delimita la sponda occidentale del lago d’Idro nel tratto compreso tra le località Pieve Vecchia ed Anfo. La catena montuosa, isolata verso ovest dal profondo intaglio della val Canale, presenta una prima elevazione nel Dosso Sassello; segue la depressione del passo di Costa Verde e quindi raggiunge la quota massima nel monte Paghera. A dir poco eccezionale l’aspetto panoramico dell’itinerario: verso est ci accompagnano mutevoli vedute dell’Eridio mentre ad ovest ci sovrastano le più alpine Piccole Dolomiti Bresciane. (https://www.grupposentieriidro.it/sito/default.aspx?Id=223)
Inizio e termine dell’escursione: percorrendo la val Sabbia, si raggiunge il lago di Idro in coincidenza del paese di Pieve Vecchia (370 m circa) dove è possibile parcheggiare nello spiazzo adiacente l’abside della chiesa di S. Maria ad Undas, in posizione leggermente più bassa rispetto al centro del piccolo paese. Il parcheggio è altresì vicino alla sponda del lago dove contiamo di pervenire al termine dell’escursione. Pochi metri in salita sono necessari per portarsi nel centro del paese ed individuare il paletto indicatore verticale tipico della segnaletica del “Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95“.
Escursione ad anello: compiuta in senso orario ad eccezione del tratto “passo di Costa Verde – monte Paghera” percorso sul medesimo sentiero 458 in salita e discesa.
Sentieri: da Pieve Vecchia al passo di Costa Verde, sentiero a strisce bianco-rosse n. 457 e sentiero “SB1”; dal passo di Costa Verde al monte Paghera e discesa ai Tre Capitelli, località sul lago, sentiero n. 458; rientro a Pieve Vecchia a riva di lago.
Provenendo da sud la prima elevazione di rilievo è il Dosso Sassello, sommità che concede una bella e facile ascensione adatta a tutti, seguita a breve distanza dalla salita al monte Canale e discesa verso il passo di Costa Verde. Maggiormente impervia appare la salita al Paghera: il percorso un po’ più impegnativo é comunque all’altezza di ogni escursionista esperto.
Si sale fra le case periferiche della frazione mentre l’asfalto lascia il posto allo sterrato, sempre immersi nel fitto bosco. Poco oltre, la carrabile si trasforma in sentiero che, con una sequenza di curve, permette di guadagnare rapidamente quota. Verso quota 700 m circa si raggiunge la cresta delle Coste della Pieve che discende dal Dosso Sassello; le ottime indicazioni guidano a destra verso il passo di Costa Verde per continuare la salita direttamente sul culmine del costone. In corrispondenza di un pulpito con nuove vedute sul sottostante lago, verso nord appare la prima meta, la boscosa cima del Dosso Sassello con la croce proiettata nel cielo. A sinistra sprofonda la valle di Canale e, dove l’alberatura si apre in corrispondenza di una postazione di caccia, si procede sulle ondulazioni del crinale verso il Dosso Sassello che ora si staglia davanti a noi. Con un ultimo ripido strappo sul versante di val Canale, si raggiunge una selletta, appena accennata, da cui si scorge verso destra l’apertura della cima su cui è posta una grande croce in legno ed un tavolo con panchina (ore 1,30 dalla partenza).
Notevole il panorama che, verso sud, si allarga sulla valle Sabbia e la parte meridionale del lago con le frazioni di Idro. Ritornando sui propri passi si prosegue verso nord sul crinale che digrada dolcemente; il sentiero passa sulla sinistra di un costone roccioso, il monte Canale che risaliamo facilmente e, dopo un tratto in falsopiano, si abbassa verso il passo di Costa Verde. Compare davanti a noi la sagoma del monte Paghera e, per la prima volta, una stupenda vista sul medio lago con i promontori di Anfo, Vantone e Vesta, come zattere di terra ormeggiate alla sponda lacustre. In breve si cala al passo di Costa Verde (922 m, ore 0,30 dal Dosso Sassello).
La salita al monte Paghera richiede passo sicuro per la presenza di alcuni settori in parte esposti e su ripide roccette. Nulla di troppo impegnativo per un buon escursionista; è comunque necessaria la dovuta attenzione ed esperienza.
Uno sguardo a ritroso
L’escursione continua in direzione S. Petronilla/Anfo come indicato dalle frecce sul paletto. Ora il percorso si fa impegnativo (EE nella scala delle difficoltà) ad iniziare da uno spuntone roccioso che dobbiamo superare risalendo un breve ma ripido intaglio, aiutandoci con le mani per una facile arrampicata. Discendendo dalla parte opposta, si percorrono poche decine di metri e ci attende un secondo camino ancora più ripido che richiede nuovamente l’uso delle mani. Superata anche questa difficoltà, seguono una breve ma ripida discesa e un diagonale ascendente sul versante di Val Canale (anche qui un passaggio delicato); un terzo tratto roccioso punta ad una piccola insellatura tra uno spuntone roccioso ed il versante della montagna; l’incedere si mantiene piuttosto impegnativo fin quando si guadagna l’orlo della balza rocciosa, a picco sul lago, e la piccola cima erbosa, in parte boscata (ore 0,50 dal passo di Costa Verde). (https://www.grupposentieriidro.it/sito/default.aspx?Id=223)
E’ bene volgere lo sguardo verso sud per notare, sempre più spettacolare, la vista sul basso lago sovrastato dal crinale appena percorso.
Monte Paghera
Dopo una doverosa sosta si ritorna al passo di Costa Verde prestando attenzione ai camini rocciosi che precedono il rientro alla marcata sella. Come indicato dalle frecce direzionali, si abbandona la cresta e si cala sul sentiero 458 con direzione Tre Capitelli, facilitati in questa parte molto ripida da strette curve ricavate nel fondo erboso. In seguito, su buona traccia si discende la val di Fabe, aiutati dai sempre presenti segnavia nelle varie deviazioni che si incontrano nella parte bassa sbucando infine sulla statale in località Tre Capitelli (390 m circa, ore 2,00 dalla vetta del monte Paghera).
Attraversata la strada, si scende sulla sponda del lago seguendo a destra il sentiero in direzione di Pieve Vecchia. Si costeggia la riva in piacevole ambiente caratterizzato dai salici che emergono dalle acque e da numerosa avifauna acquatica fino al piccolo parco giochi adiacente la chiesa di S. Maria ad Undas ed al parcheggio (ore 0,40 da Tre Capitelli).
Tempi: complessivamente, comprese le soste sulle tre cime della cresta, sono state necessarie poco meno di 7 ore, senza eccessivo affanno.
Profilo altimetrico
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.