1. Milia vattu sa trota - Tenores di Bitti
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Un gommone, attraccato ad uno dei tanti pontili della piccola insenatura di Cala Finanza, attende per imbarcare il gruppo di escursionisti (8 persone, me compreso) insieme con la guida locale Massimo. Direzione: isola di Tavolara e la sua massima elevazione, Punta Cannone. Sono le 7,30 del mattino e durante la breve traversata il sorgere del sole ci sorprende stupiti ed anche un pò infreddoliti. Approdati sul pontile della spiaggia Spalmatore e controllata l’attrezzatura necessaria, si inizia l’escursione sulla via normale di salita alla cima, intorno alle ore 8 del mattino.
Dal pontile, superata una piccola spiaggia, si salgono alcuni gradini che ci portano dal livello del mare ad un percorso ben visibile che sale tra olivastri, ginepri e lentischio. La pendenza è dolce fin dai primi metri che conducono verso punta della Mandria e permette di godere di un panorama che, metro dopo metro conquistato sul livello del mare, diventa sempre più vasto e di una bellezza incredibile. In corrispondenza della punta sud-est dell’isola, il tracciato del sentiero sale decisamente verso nord per portarsi nuovamente sul versante occidentale del costone roccioso, sempre immerso nel bosco superiore ma con stupende vedute sulla punta dello Spalmatore. Dove il bosco si fa più rado e lascia spazio ad una conca aggrappata alle ripide pareti di granito (sa conca Durriata), ha inizio la parte attrezzata del percorso che ci porterà sulla cima con piccola croce, Madonnina e libro di vetta. Seppure in presenza di una lieve foschia, il panorama offre belle vedute sulla lunga dorsale rocciosa di Tavolara, sull’isola Molara e sul tratto di costa compreso tra capo Figari e Coda Cavallo. (ore 2,30 dalla spiaggia)
Per il ritorno si cala dalla cima verso destra in direzione di un avvallamento roccioso compreso tra la cima stessa e l’anticima di sud-ovest. Un ancoraggio fisso, giallo, segnala la possibilità di scendere in corda doppia. I preparativi predisposti dalla nostra guida Massimo permetteranno ad ognuno di noi, singolarmente, di scendere, con un balzo di una trentina di metri, sullo stretto budello roccioso che, percorso in discesa, ci riporta fino alla conca Durriata raggiunta al mattino. Si continua la discesa attraverso il bosco superiore, percorso in salita, per abbandonare successivamente il sentiero dell’andata ed affrontare la variante di discesa attraverso il bosco inferiore, abbastanza impervia e ripida, prima di raggiungere nuovamente la spiaggia ed il locale ristorante dove ci concediamo una fresca birra. (Ore 2 dalla vetta, compresi i preparativi per la discesa in corda doppia)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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