1. Creuza de ma - De Andre`
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(immagine tratta da portofinotrek.com)
Il promontorio del monte di Portofino è raggiungibile esclusivamente percorrendo la fitta rete di sentieri che l’attraversa consentendo di visitare le diverse località del parco.
Lasciato il pullman privato nei pressi di Paraggi, l’itinerario, con lieve saliscendi, si sviluppa agevolmente nel bosco ombroso a pochi metri dalla costa lasciando intravedere il mare, a tratti, tra i tronchi e i rami della fitta vegetazione. Dopo breve sosta nella piazzetta di Portofino, dalla chiesa parrocchiale la salita si fa tortuosa verso la località Olmi (250 m). Poco oltre, il sentiero, molto panoramico e quasi pianeggiante, percorre il tratto di costa meridionale compreso tra San Fruttuoso e Portofino attraversando ambienti naturali di grande bellezza. A Base 0 (220 m), sede di postazioni militari della seconda guerra mondiale, si può ammirare uno dei tipici paesaggi costieri del promontorio, caratterizzato da un’ampia veduta sul mare incorniciato da torrioni e pinnacoli di roccia. Prima di scendere sulla spiaggia di San Fruttuoso, attraverso una piccola lecceta, si giunge alla cinquecentesca torre del Doria, costruita a difesa delle incursioni moreschesi e quindi si transita sotto le arcate dell’antica abbazia. Lasciata la baia di San Fruttuoso, si sale faticosamente nell’ambiente fresco ed ombroso del bosco, fino a giungere in località Pietre Strette (464 m), uno dei principali crocevia del parco e massima altitudine raggiunta. Il percorso successivo, panoramico e suggestivo, mantiene una quota media sui 450 m e porta verso la località Semaforo Nuovo che offre una splendida visione sul mare sottostante. Da questo punto si procede in discesa in direzione del bivio Fornelli (238 m) e di San Rocco (219 m) meta finale della nostra escursione (da San Fruttuoso poco più di 3 ore). Il sentiero permette di ammirare ampia parte della costa occidentale ligure e il Golfo Paradiso, fino a Genova. Sotto il sentiero, la costa a falesia precipita in mare. Si avanza attraverso i coltivi, in prevalenza oliveti, oggi in gran parte abbandonati. I versanti, ripidi e scoscesi, sono articolati in sottili creste e crinali dentellati da squadrati torrioni rocciosi e, a causa del loro abbandono, si assiste ad un recupero della vegetazione spontanea che si sostituisce agli olivi ormai soffocati da rovi e liane. (www.parks.it)
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