1. Canon In D Major - Pachelbel
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Pania della Croce è la più nota e frequentata montagna delle Alpi Apuane. Detta anche regina delle Apuane, è nominata Pietrapana da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Inferno canto XXXII).
Ascensione in solitaria avvenuta durante un soggiorno balneare in località Marina di Pietrasanta. Impossibile rinunciarvi, per carenza di compagni d’escursione, ma organizzata scrupolosamente lasciando riferimenti presso l’albergo Raffaello di Levigliani (600 m.s.m), prossimo al parcheggio del paese e presso il rifugio Del Freo, a quota 1180 m. Un paio di chilometri (o forse più) di strada asfaltata, durante la quale si ha l’occasione di osservare una ripida via di lizza, usata in passato per far scivolare a valle i blocchi di marmo, ed un ripido e stretto sentiero ( il n. 9) che supera le cosidette Voltoline portano al Passo dell’Alpino (1080 m) dove si può godere di un’ampia vista della valle sottostante e del profilo della costa. Oltre il passo una marginetta offre la possibilità di una breve sosta ed appare, imponente, la vista della Pania e del Pizzo. Nei pressi di Foce di Mosceta (1170 m), bivio per il rifugio Del Freo con il sentiero 126 che raggiunge la cresta ovest al Collo della Pania e quindi, per tracce di sentiero, porta in cima alla Pania della Croce (ore 3,30 circa dal parcheggio), con nuova grande croce, in aggiunta ai residui di una precedentemente distrutta da un fulmine. Dalla cima si ritorna al Collo della Pania e si prosegue in direzione nord, seguendo il profilo di cresta con qualche saliscendi e discreta esposizione, verso il Pizzo delle Saette. Si raggiunge la cima in circa 3/4 d’ora, superando un ripido e sassoso canalino con qualche passaggio di I° grado. Il rientro dal Pizzo verso Levigliani segue lo stesso itinerario di salita, in poco più di tre ore. Durante l’intera escursione sono stato tediato in maniera esasperante da nugoli di mosche che non mi hanno dato un attimo di tregua. Le mosche, si sa, sono insetti privi di intelligenza giacchè non si rendono mai conto di quando sia il momento di lasciar perdere. In cima alla Pania poi sembrava ci fosse una convention di tutti gli insetti delle Apuane. Insetti volanti, saltanti, striscianti, neri, dorati, verdi, con antenne e senza, mi hanno costretto ad una sosta troppo breve rispetto al tempo che la cima avrebbe meritato per la vastità del panorama e riportato alla memoria il titolo del romanzo di Irving Stone “Il tormento e l’estasi” sulla vita di Michelangelo, che in definitiva non era neppur fuori luogo in quel contesto. Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso=salita, in giallo=percorso di cresta;in verde-rosso=discesa. |
Mappa della cima:
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