1. Varda che vien matina - Crodaioli
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“Ad inizio escursione mi sono lasciato andare ad alcune riflessioni: poco preoccupato dall’impegno della salita, per la quale ero preparato, e del caldo opprimente, che mi lasciavo alle spalle, lo ero di più per l’eventualità di trovare il bivacco Bedin affollato e trascorrere una notte insonne, esperienza provata altre volte. Neppure le previsioni del tempo, tutto sommato accettabili, mi preoccupavano eccessivamente, per quanto attendibili possano considerarsi previsioni accettabili. Il timore più forte era dettato dalla possibilità di mancare gli obiettivi proposti a causa della somma di tutte le preoccupazioni. La montagna non basta mai e quando basta lo fa per poco giacchè l’entusiasmo per una nuova escursione ripaga sempre la fatica e disagi di quella appena portata a termine”
“La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli” 7 agosto 2013 Si parte da Pradimezzo (873 m) piccolo borgo nel territorio di Cencenighe agordino dove la strada principale si trasforma in sentiero, il n. 764, che sale ombroso e con buona pendenza. Dopo l’attraversamento di una zona franosa e di un ponticello di legno (sorgente) si raggiunge una piccola radura con felci giganti dove è situata malga Torcol (1382 m) ed oltre, la grande spianata a pascolo di malga d’Ambrosogn (1700 m). Si segue ora il sentiero 765, più impegnativo ed accidentato, che abbandona gli ultimi alberi e transita alla base dei contrafforti rocciosi delle Cime d’Ambrosogn fino alla forcella Besausega (2131 m), delizioso balconcino erboso tra le Cime d’Ambrosogn e l’anticima del monte San Lucano, l’el Mul. Qui ha termine l’impegnativa salita: la visione del Boral della Besausega, gola profondissima, é impressionante. Si continua verso sinistra per l’evidente sentierino che contorna “Le Cime” su stretta cengia erbosa e molto esposta fino a raggiungere la vasta e stupenda spianata prativa e ricca di fiori della Prima Pala, apparentemente pianeggiante, dove una statua in bronzo del Redentore è collocata su un modesto promontorio a poca distanza dal bivacco Bedin, proprietà del Gruppo Alpinistico Vicentino, a 2210 m.s.m (ore 5 comode dal parcheggio). A differenza dei bivacchi tradizionali, situati normalmente in luoghi di transito su alte vie, il Bedin alla Prima Pala può essere considerato uno straordinario punto di arrivo. E’ consigliabile, come abbiamo fatto noi, pernottarvi per godere della sua confortevole accoglienza, della magica posizione e del magnifico panorama che lo circonda. Prima del tramonto si sale la vetta Le Cime, curiosa denominazione dettata forse da carenza di fantasia, veloce digressione ad un punto panoramico ancora più fantastico. Si sale per prati in modo libero puntando alla vetta, prima della quale vi è un piccolo passaggio di I° grado che si supera senza problemi. Il timore di trovare il bivacco affollato è presto fugato; tutto lo spazio a disposizione, ridotto per la verità ma pulito e confortevole, è a nostra completa disposizione fin verso le ore 20,30 quando, al calar delle tenebre, lo dividiamo con una giovane coppia di escursionisti vicentini. 8 agosto 2013 L’indomani, di buon’ora, lasciamo il bivacco e ritorniamo alla forcella Besausega per tentare la salita al monte San Lucano. Poco più in basso della forcella, senza indicazioni evidenti, si affrontano alcune roccette con passaggi di I° grado e poi per prati superiori ci si innalza a sinistra (alcuni ometti per la verità evidenti soltanto dall’alto) verso una cengia, erbosa e molto esposta, che percorre la base sud est del contrafforte roccioso (denominato el Mul) che precede la vetta. Raggiunto un piccolo passo si sale a vista verso la vetta del monte San Lucano, ancora una volta tra meravigliosi prati fioriti (ore 2 dal bivacco). Il ritorno alla forcella Basausega ed a Pradimezzo segue il medesimo tracciato di salita impiegando ancora 4 ore dal monte San Lucano.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: in rosso primo giorno salita alla Prima Pala e Le Cime, in verde secondo giorno salita al San Lucano e ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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