1. La Paganella - Sat
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“Per una sorta di pigrizia, che credevo di non possedere, e di certo collegata all’età, mi sono fatto trascinare fin quasi in cima, meno di duecento metri sotto di essa, da un impianto di risalita. Buon per me che l’ultimo tratto dell’impianto non era agibile mettendo in questo modo a tacere la mia coscienza. Perchè mai, mi sono chiesto, fare tanta fatica per percorrere oltre mille metri di salita quando l’obiettivo principale è costituito dalla ferrata di cima, o meglio sotto di essa, sul lato opposto alla salita stessa. E per coerenza interiore mi sono imposto di fare il solo biglietto d’andata.”
Dall’archivio personale di cartoline illustrate acquistate direttamente presso i rifugi frequentati. Si trattava dell’anno 1971, in agosto, ed il rifugio C. Battisti era ancora aperto. A pochi passi dalla stazione a monte della funivia si poteva ammirare uno dei più bei rifugi alpini dedicato al patriota, giornalista, geografo, politico socialista e irredentista italiano Cesare Battisti. Il rifugio è stato venduto alla RAI parecchi anni fa, per problemi dovuti alla presenza di forti campi elettromagnetici, generati dall’imponente antenna del ripetitore RAI installata presso il rifugio, che non consigliavano la presenza di persone nelle immediate vicinanze. Il rifugio è stato chiuso ed ora giace in totale stato di abbandono.(lafuniviadellapaganella.wordpress.com) Il sentiero, con la ferrata delle Aquile, è un nuova ed emozionante proposta della Cima Paganella; ora il grande e impareggiabile panorama conquistato con gli impianti di risalita, si arricchisce di questo percorso, colmo di sorprese naturali, breve, ma dalle tante emozioni. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. Il percorso inizia alla stazione di arrivo della seggiovia in cima alla Paganella, presso il rifugio di vetta La Roda (punto giallo 1). Seguendo la segnaletica, dopo circa 15 minuti di avvicinamento (colore azzurro nella mappa), si è catapultati in un sorprendente mondo vertiginoso. Il primo tratto di sentiero attrezzato (azzurro tratteggiato) si snoda sopra un vuoto emozionante ma un solido e sicuro cavo d’acciaio viene in aiuto. Si transita nei pressi dell’arco naturale di Tito (punto 3), si attraversa una grande grotta naturale (punto 4), si giunge presso un notevole punto panoramico (punto 5) per accedere infine al canalone Battisti dove inizia la ferrata vera e propria (punto 6). (45 minuti dalla partenza) (fonte: DolomitiPaganellaSki) Considerato di difficoltà media-difficile, il percorso (in rosso nella mappa) è adatto ad escursionisti esperti; assolutamente da percorrere in un solo senso, dal canalone Battisti (punto 6) al trono delle Aquile (punto 7), dove termina. Tempo di percorrenza circa 2 ore con un dislivello di circa 280 metri. Particolarmente impegnativi i passaggi sulla Conca d’Oro e la Cengia Terlago dopo la Traversata degl’Angeli. Molto suggestivo l’attraversamento di due ponti tibetani e la salita per lo Spigolo del Vento che porta al Trono dell’Aquila, termine della ferrata. Per il rientro alla cima si segue sentiero di cresta (in azzurro sulla mappa), ampio e sicuro, che accompagna dal Trono dell’Aquila (punto 7) ad una zona panoramica (punto 5), transitando nuovamente per l’inizio della ferrata (punto 6). Seguendo quindi in salita la pista Nuvola Rossa che scende dal rifugio di vetta, si ritorna verso la stazione di arrivo della seggiovia Dosso Larici (1980 m), che riporterà nuovamente a Santel vanificando definitivamente ogni proponimento iniziale di compiere la discesa a piedi. Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: in viola salita a piedi verso il rifugio di cima; in azzurro avvicinamento al sentiero attrezzato; in rosso sentiero attrezzato + ferrata; in verde ritorno. Il tratto Santel-Dosso Larici è stato percorso in seggiovia. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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