1. Autunno II mov - Vivaldi
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2014 (autunno)
Località Lagdei (1250 m, comune di Corniglio), punto di partenza della nostra escursione, è facilmente raggiungibile tramite l’autostrada della Cisa, con uscita a Berceto. Nei pressi del rifugio Lagdei, nell’area adibita a parcheggio, seguiamo il sentiero segnato (725/a, bivio 723) che sale in maniera piuttosto ripida ma sempre ben battuto. Ci porterà, come prima tappa, verso il Lago Santo nel fresco del fitto bosco di faggi ponendo attenzione all’insidia dei sassi sepolti sotto un folto manto di foglie secche. Ritornati sul 723, si guadagna progressivamente quota, lasciando la conca di Lagdei sulla nostra sinistra, in direzione del lago, che si raggiunge con un ultimo breve strappo, e del rifugio Mariotti (CAI di Parma, 1508 m). La presenza del più vasto lago naturale dell’Emilia impreziosisce questo trekking di grande pregio naturalistico. Dal rifugio si segue sulla destra il sentiero che fiancheggia il bordo del lago, supera una fonte e riprende a salire con moderata pendenza nella fitta faggeta frammista ad alcuni abeti in direzione della Sella di Marmagna. Lasciato il bosco, il sentiero procede definitivamente all’aperto con la vista che si apre sulla densa prateria a mirtillo che riveste i settori più elevati del crinale. Si può osservare il tracciato, scavato nel vaccinieto, che conduce all’ampia sella sovrastante raggiunta la quale, in pieno crinale, possiamo affacciarci sul versante toscano. Ci troviamo sul confine di regione tra Emilia e Toscana e un cartello in legno ci ricorda il toponimo del passo (Sella del Marmagna 1725 m). La giornata tersa e molto ventosa ci offre una bellissima visione del mar Ligure con il promontorio di Porto Venere; ma la vista corre oltre, fino al profilo della Corsica. Sulla sinistra invece, bel colpo d’occhio di buona parte delle Alpi Apuane.
Si riprende a salire sul crinale di destra tenendoci sul segnavia che percorre le pendici emiliane della vetta, battute da un forte vento, mantenendoci poco sotto la cresta. Dietro di noi spicca il vicino monte Aquila con le Alpi Apuane più lontane, a sud-est.
Un’ultima parte più faticosa e ripida precede l’arrivo sui prati sommitali mentre sotto di noi appare la conca blu del lago; ancora pochi passi e si è in vetta al Marmagna (ore 2,30 da Lagdei). Si rinnova un panorama ancora più vasto e suggestivo del precedente apprezzato in sella; dalle Alpi Apuane, alla costa ligure di levante, dalle lontanissime Elba e Corsica ai più vicini monti Braiola ed Orsaro. Il ritorno segue a ritroso la stessa via di salita fino al bivio tra i sentieri 723 e 727. Seguiremo quest’ultimo in discesa fino al rifugio Lagdei. Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. 2016 (autunno) L’itinerario è posto in provincia di Parma ed è impreziosito dalla presenza del più vasto lago naturale dell’Emilia: il lago Santo parmense. Il settore di crinale, pur non presentando cime oltre i 2000 metri come avviene invece nel Reggiano e nel Modenese, è un’ininterrotta sequenza di vette comprese tra 1700 e 1860 metri e mantiene inalterate le sue caratteristiche di montagna aspra. Aspro, è infatti tutto il versante toscano della catena, roccioso e scosceso, nonchè molto ripido, mentre quello emiliano è costituito da una conca più dolce ed abbordabile, con una serie di piccoli bacini lacustri ed un’estesa macchia vegetativa in prevalenza a faggi ed abeti. Una tipica brughiera naturale a mirtilli e rododendri, che l’autunno ammanta di rosso, occupa le quote più elevate fin quasi al profilo di cresta. Come due anni prima, la località Lagdei (1250 m, comune di Corniglio) è il punto di partenza della nostra escursione ad anello. Sul sentiero n. 725 e poco dopo sul 725A si sale in direzione del monte Fosco. Tutta la prima ora di salita si svolge immersi nell’enorme faggeta che copre tutta la conca di Lagdei. Su questo sentiero la vegetazione si spinge fino al crinale, presso la foce del Fosco, dove si incontra il bivio per monte omonimo a destra ed il monte Orsaro a sinistra. Si imbocca quindi il sentiero 00 di crinale, che esce dal bosco, e prosegue in un mare di mirtilli. La salita verso l’Orsaro regala una vista unica su tutto il crinale tosco-emiliano e sulla Lunigiana. Nell’ultimo tratto essa si fa ripida ma presto si arriva in vetta, una piccola piazzola sterrata dove c’è una moderna statua della Madonna, rivolta verso il mare (poco meno di due ore da Lagdei). Tutta l’escursione può essere classificata per escursionisti (E) tranne il percorso tra la cima dell’Orsaro e la bocchetta omonima che, compiuto in discesa, richiede una maggiore attenzione ed esperienza per la presenza di un breve tratto roccioso ed abbastanza ripido, evitabile tra l’altro percorrendo un sentiero altrettanto ripido. Dalla bocchetta dell’Orsaro (1722 m) si continua per cima Braiola, con stele granitica di confine, per ridiscendere nuovamente verso sella Braiola (1715 m) ed affrontare la successiva salita al monte Marmagna, la più elevata delle tre cime in programma, con altissima croce metallica e piccola statua della Madonna rivolta, questa volta, verso la pianura. Con il tempo clemente, si ha una bellissima vista sul golfo di La Spezia, sui monti Braiola ed Orsaro, sulle Alpi Apuane nonchè sulle elevazioni più lontane della Pietra di Bismantova, del monte Ventasso, del Succiso e del Cusna (ore 1,30 dall’Orsaro). Panorama verso nord-est-sud dalla cima del monte Marmagna: da sinistra in secondo piano il monte Ventasso, il Succiso e l’inizio delle Alpi Apuane. In primo piano il monte Aquila con alle spalle il monte Brusa, monte Matto e monte Sillara. Scendendo verso la sella di Marmagna (1725 m), non soddisfatti, l’entusiasmo della salita ed il tempo ancora a disposizione, ci porta in breve tempo sulla cima del monte Aquilotto dal quale si ha una bella vista del sottostante lago Santo. Ora ci aspetta la discesa verso il lago ed il rifugio Mariotti (breve sosta) e successivamente il ritorno a Lagdei ed al parcheggio in poco più di un’ora dalla sella di Marmagna. Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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