1. Concerto per flautino II mov - Vivaldi
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(La foto panoramica del Vettore è di Maria Rosa Randoli)
Il massiccio del Vettore ha la caratteristica forma ad U. Inizia nella parte occidentale da Forca Viola (1936 m), prosegue in direzione sud verso la Cima del Redentore, il punto più alto del versante occidentale, si snoda in seguito verso sud-est e poi verso nord, formando un semicerchio di 1,6 km di diametro, fino alla sua massima vetta, il Vettore appunto. Da qui la cresta, sempre in direzione nord arriva poi al Monte Torrone (2117 m). La forma ad U sprofonda al suo interno, a quota 1940 m. nel bacino del Lago Pilato. Una peculiarità del massiccio è sicuramente il suo aspetto così diverso tra il versante umbro e quello marchigiano. Ad occidente il monte si innalza dal Pian Grande di Castelluccio per quasi 1000 metri, completamente spoglio di vegetazione. L’imponente parete ha una sua dolcezza, interrotta solo intorno a quota 2100 da una frattura orizzontale chiamata “Strada delle Fate” o “Cordone del Vettore”, e dal grande scoglio roccioso dell’Aquila. Ad oriente, nelle Marche, appare completamente diverso: un’enorme massa rocciosa che incombe sui paesini sottostanti Pretare e Piedilama, creando un paesaggio indubbiamente dolomitico. Da Forca di Presta (1530 m), nei pressi della quale è dislocato il rifugio A.N.A. (pernottamento), e fino al rifugio Zilioli, a Forca delle Ciaule (2240 m) non c’è alternativa: il sentiero, dolce e costante, sale con apparente facilità tra soffici prati fioriti, sempre molto panoramico.
Bellissime e suggestive sono le vedute sulla Piana di Castelluccio dove, nel periodo compreso tra fine giugno ed inizio luglio, si possono ammirare gli intensi effetti cromatici creati dalla fioritura delle coltivazioni di lenticchie. E’ uno spettacolo che attrae numerosi turisti ed escursionisti.
Raggiunta Forca delle Ciaule, non senza fatica, si presenta, all’escursionista una duplice possibilità di scelta: a sinistra ci si può avventurare in un panoramico ed impegnativo percorso di cresta fino alla Cima del Redentore, che pur se lievemente più bassa del Vettore, offre una magnifica vista sul poderoso complesso dei Sibillini. Procedendo verso destra, invece, inizia subito il ripido sentiero che conduce alla possente cima del Monte Vettore, la massima elevazione del gruppo dei Sibillini. Il bivio, ovvero la scelta, ancora prima che di natura itinerante ed escursionistica, si fa qui ambiguo riferimento esoterico, occulto, sibillino appunto; come se l’arte divinatoria potesse applicarsi anche all’andar per sentieri, in una sorta di gioco ad enigmi. (giovanni.calori escursionista)
La scelta sibillina viene risolta alla maniera “alessandrina”, confidando nella stupenda giornata estiva, nel tempo a disposizione e nelle proprie capacità fisiche. Dopo una consigliabile pausa, si parte quindi per la cima del Vettore che viene raggiunta in poco più di tre ore da Forca di Presta. Sulla cima del Vettore non può mancare la classica foto di gruppo sotto la croce. Ritornati a Forca delle Ciaule si riprende, assai faticosamente, la salita verso la Punta di Prato Pulito (2373 m) e, in un susseguirsi di cime e selle, si raggiunge la Cima del Redentore ed il vicino, poco più basso, Scoglio del Lago, possente massiccio roccioso a picco sul lago Pilato.
La discesa dalla cresta del Redentore, verso Forca Viola e Castelluccio di Norcia, meta finale del nostro trekking, è facile, continua ma lunghissima, attraverso riposanti (solo per gli occhi) pendii erbosi frequentati da greggi numerosi, per complessive 8-9 ore di tempo. Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso andata, in verde ritorno. |
Mappa della cima:
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