Altopiano di Asiago (Prealpi venete)
Data escursione: 25 Luglio 2024Vetta: Monte Verena - 2.015 m
Vetta: Rossapoan - 1.890 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Il monte Verena ha un’inclinazione che gli conferisce un aspetto dolce da sud ma cade a strapiombo sulla val d’Assa che lo delimita a nord-est.
Forte Verena
“Il forte Verena di cima , insieme con i forti Corbin e Campolongo, faceva parte della difesa militare Agno-Assa, III settore Asiago. Sparò il primo colpo all’alba del 24 maggio 1915 e sigillò l’ingresso in guerra dell’Italia. Le sue batterie si accanirono contro i forti austriaci Verle e Pizzo di Vezzena. Il 12 giugno, gli austro-ungarici colpirono il forte con un mortaio da 305mm sparato presumibilmente dalla postazioni di Cost’Alta, ed una granata penetrò all’interno causando la morte del comandante e di circa 40 artiglieri . Il 22 maggio 1916, durante la Strafexpedition, il forte fu occupato dagli austro-ungarici e tale restò fino alla conclusione del conflitto” (magicoveneto.it).
Profilo altimetrico
Si parcheggia l’auto a bordo strada nei pressi di malga Campovecchio (Mezzaselva di Roana), a quota 1593 m, dove ha inizio il sentiero CAI 820.
Oltre la località Croce del Civello (1697 m) raggiungiamo un incrocio (1739 m) dove il segnavia 820 si biforca indicando la destra per casare Verena (1695 m), malga dei Quarti (1654 m) e cima. Manteniamo invece la facile carrareccia di sinistra che segue vecchi camminamenti militari lungo il costone sud-est della montagna. Superato il baito Spelonca si raggiungono le cosidette “Casermette“, un edificio militare della Grande Guerra che conserva quasi intatta la facciata. Si continua sulla carrareccia militare ed in corrispondenza di un largo tornante la vista si apre stupendamente verso le cime settentrionali dell’altopiano, oltre i duemila metri di quota; Colombarone e Corno di Campo Verde, cima Portule con il suo lungo profilo che scende verso sud, Porta Renzola e cima Larici, fino al Manderiolo e Picco di Levioco, che racchiudono la piana di Vezzena.
Oramai siamo in vetta, occupata dai resti dai ruderi restaurati del forte italiano, dal rifugio omonimo (aperto) e dalla stazione a monte dell’impianto sciistico chiuso (ore 2,15 da casara di Campovecchio). Lunga sosta in cima per visitare il forte e consumare una leggera colazione.
Per il ritorno, anzichè affrontare il versante ovest del monte che conduce alle ex batterie Verenetta e scende poi sulla strada asfaltata che porta al rifugio Verenetta, sempre sul sentiero 820 affrontiamo nuovamente la carrareccia militare fino al 5° tornante dove imbcchiamo a sinistra, poco sotto la cima a quota 1932 m, il camminamento militare (CAI 820) che conduce alle ex batterie di guerra del monte Rossapoan. Il sentiero di ritorno compie un ampio giro in direzione sud-est ed e’ molto più lungo di quello dell’andata. Si transita nei pressi dell’abisso Spiller (Busa Mas-ciara, 1647 m) e, tralasciando una variante del sentiero 820 verso destra senza chiare indicazioni in loco, si continua verso sud sulla carrareccia che porta dapprima presso malga dei Quarti e successivamente a casare Verena.
L’ospitalità e cordialità dei gestori della malga ci permette di sostare a lungo per visitare la struttura ed acquistare qualche formaggio. Si riprende nuovamente il sentiero 820 che ci riporta, prima in leggera salita fino all’incrocio con il camminamento militare percorso al mattino e poi in discesa verso Croce del Civello e l’auto parcheggiata (ore 3,00 circa, soste comprese).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.