Dolomiti - Vette Feltrine
Data escursione: 21 Maggio 2021Vetta: Monte Totoga - 1.705 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Il passo della Gobbera, 985 metri di quota, è un valico alpino, modesto per elevazione, situato nel Trentino orientale. Collega Canal San Bovo, di cui fa parte, a Imèr, separando quindi la valle del Vanoi da quella del Cismon. Prima della costruzione della galleria stradale del monte Totoga era l’unico collegamento tra le due valli. Ora è diventato un luogo tranquillo e poco trafficato.
Dal passo, nei pressi dell’abside della chiesa, scende un comodo sentiero (il 346), immerso nel bosco, che in poco meno di 30 minuti porta all’antica chiesetta di San Silvestro (965 m). Il comodo sentiero transita per una selletta dove passa l’elettrodotto in corrispondenza di un alto pilone e dove occorrerà ritornare, dopo la visita alla chiesetta, per riprendere il sentiero 345 cha sale al Totoga.
La chiesetta di San Silvestro s’individua in maniera netta allor quando, percorrendo la strada proveniente dal feltrino, dopo il lago Schener e le ultime gallerie, entra nell’ampia conca di Primiero. Si trova sopra un’alta rupe rocciosa che si stacca dall’imponente struttura del monte Totoga, in una posizione davvero particolare. (magicoveneto.it)
Dopo una breve visita, la chiesetta è chiusa, si ritorna alla selletta per salire gli scalini ed il ripido sentiero protetto da un robusto parapetto di cavi d’acciaio che riporta sul sentiero 345.
Tutto il percorso è molto ben segnalato con cartelli verticali e segni bianco-rossi sugl’alberi. Si supera un primo bivio “le Doi Strade, 1030 m” ed un secondo “El Ram, 1370 m” prima di spianare in una vasta conca dove la tempesta Vaia ha colpito gravemente il bosco ma offre bellissime visioni sulla valle di Primiero e sulla sottostante chiesetta di San Silvestro.
Poco più avanti il sentiero s’innesta sulla forestale proveniente dalla val Cortella (47°-48° tornante).
Questa strada, costruita dall’esercito italiano, è un’opera straordinaria: distaccandosi dalla rotabile di fondovalle, anch’essa realizzata dai soldati italiani, supera 1.200 metri di dislivello con una cinquantina di tornanti ed è lunga più di 12 chilometri. Essa giungeva fino alla cima del Totoga per il trasporto dei pezzi d’artiglieria e di altri materiali.
Si procede sulla forestale seguendo le indicazioni per gli “Stoli” ed arrivando in breve tempo al rifugio forestale S. Guadalberto, punto d’appoggio con un bivacco sempre aperto (1565 m). Pochi metri più avanti s’incontrano gli ingressi alle caverne d’artiglieria. Si tratta di due gallerie (stoli) poste su livelli diversi e collegate tra loro da uno stretto passaggio. L’ampiezza dei corridoi e delle postazioni che alloggiavano i cannoni è impressionante. I grandi finestroni regalano bellissimi scorci panoramici sulla valle del Vanoi.
Grazie alla sua posizione isolata e centrale tra Vanoi e Primiero, il monte Totoga fu trasformato in un caposaldo d’artiglieria dall’esercito italiano. Il Totoga fu occupato già nei primi giorni di guerra e durante l’estate iniziarono i lavori per la costruzione delle strutture di difesa e di servizio (gallerie, trinceramenti, strade). Il monte ebbe un ruolo importante durante la ritirata italiana del novembre 1917, quando con le sue artiglierie contribuì a rallentare l’avanzata austro-ungarica lungo la valle del Vanoi. Dopo due giorni di resistenza, gli italiani lo abbandonarono, facendo esplodere i propri cannoni per non lasciarli in mano nemica e distruggendo alcuni tratti delle strade che portavano verso la pianura veneta. (trentinograndeguerra.it)
A destra dell’entrata alla caverna superiore una traccia sale nel bosco, a tratti poco evidente ma indicata da segnavia rossi. Seguendola si raggiunge la cima, costituita da un dosso prativo e ornata da una croce di legno (ore 3,20 dalla partenza).
La discesa avviene per la stessa via fino agli “stoli” per seguire la forestale in discesa, si oltrepassa il bivio con il sentiero di salita fino a incontrare il segnavia 345 che indica, a destra, Col de la Cros . Superata località “Pradi de Totoga Alta” (1370 m) si scende in maniera decisa fino ai “Pradi de Totoga Bassa” (1097 m) per continuare poi con alcuni saliscendi e tratti suggestivi ai piedi delle pareti verticali del monte fino alle località “Vascoraia” (1080 m) e “Col de la Cros” (1078 m).
Ancora una mezz’oretta di tempo e si arriva presso una vecchia fornace per la calce, “calchera” ristrutturata, ed in breve nuovamente al passo (ore 2,45 dalla cima).
Profilo altimetrico
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.