1. Impromptu op 90 4 - Schubert
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2008
Per la posizione geografica e la quota, il Monte Stivo è un eccezionale punto panoramico affacciato sul lago di Garda e la Vallagarina. La salita alla vetta non è impegnativa ed è molto frequentata per la vicinanza dei centri di Rovereto e Riva del Garda. Dal passo S. Barbara, nel territorio di Ronzo-Chienis, si perviene al pianoro di S. Antonio (m. 1220, parcheggio) dove si prende il sentiero 608 bis che coincide con la mulattiera inizialmente asfaltata e sale fino a rimontare lo spallone a quota 1480 (bivio con segnavia 608, capitello in legno, dedicato a S. Antonio, e panchina). In località le Prese dove il panorama si apre notevolmente sulla parte più settentrionale del lago di Garda e la piana di Riva – Arco, si sale, per lunga diagonale, fino all’ampia conca prativa di Malga Stivo (m. 1748, teleferica per il rifugio Marchetti). La salita, in realtà, è un pò monotona ma assolutamente gratificata dalla vista sul lago, le cime di Ledro e la catena montuosa che accompagna fino alla Presanella, passando per il Carè Alto ed il ghiacciaio dell’Adamello. Alla malga Stivo ci attende lo “strappo finale” per il ripido vallone che porta alla vetta, splendido punto di osservazione. (ore 2,30 da S. Antonio) In cima allo Stivo, accanto alla croce, c’è un interessante osservatorio panoramico, una specie di bussola gigante in pietra all’interno della quale, grazie a targhette metalliche, è possibile identificare tutte le cime più importanti. Edificato poco sotto la vetta, a 2012 metri di quota, c’è un rifugio storico del trentino. Dedicato a Prospero Marchetti, co-fondatore e primo presidente della S.A.T., inaugurato nell’ottobre del 1906. Aperto nella stagione invernale solo nei fine settimana, il rifugio offre comunque un valido punto di appoggio e relax. Per la discesa seguiamo liberamente la cresta sud-sud ovest fino ad incontrare nuovamente il sentiero 608 nei pressi del capitello e panchina. Si prosegue quindi, per lo stesso itinerario di salita, fino al parcheggio. (circa ore 1,30) Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso salita, in verde discesa. 2014 Dallo Stivo, foto panoramica verso nord-ovest A distanza di 6 anni ritorno sul monte Stivo in una breve parentesi di bel tempo, compresa tra diversi giorni molto perturbati. Si incontra la prima neve già in località Ronzo-Chienis, il comune di competenza territoriale mentre al parcheggio di Sant’Antonio (1220 m) l’aspetto è tipicamente invernale e la giornata si prospetta solare, secondo le previsioni, almeno fino al primo pomeriggio. A differenza dell’escursione precedente, dove abbiamo usato le ciaspole soltanto nel tratto tra malga Stivo e cima, l’innevamento abbondante consiglia l’uso delle stesse fin da Le Prese (1480 m), località con capitello in legno, dedicato a S. Antonio, e panchina. Optiamo questa volta per un percorso alternativo, ossia la salita per il costone nord-sud, molto panoramico sulla val Lagarina, su quella del Sarca ed il settore nord del lago di Garda, ponendo soltanto attenzione alle cornici di neve ventata. Transitando dapprima per il rifugio Marchetti (2012 m), quasi sepolto sotto la neve, si perviene alla vetta in poco meno di tre ore dal parcheggio. La scelta dell’itinerario si è dimostrata quanto mai appropriata poichè cinque minuti dopo l’arrivo, la cima è stata avvolta da una densa foschia che ha precluso ogni visibilità. Veloce è la discesa al vicino rifugio, presso cui ci concediamo una breve pausa, ed alla sottostante malga. Si continua a scendere sul versante occidentale del monte chiudendo un breve percorso ad anello in località Le Prese. Per lo stesso itinerario di salita si perviene poi al parcheggio Sant’Antonio in poco meno di due ore complessive.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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