1. Prelude op 28 no 4 - Chopin
|
||||||||||||||||||
Località di confine tra l’impero Austro-Ungarico ed il regno d’Italia, il Col di Lana fu teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale lasciando sul terreno migliaia di morti. È noto in particolare l’episodio della mina fatta esplodere dai genieri italiani il 17 aprile del 1916. Costituita da 5 tonnellate di dinamite, esplose alle 23:35 circa. Una parte della montagna crollò per gli effetti dell’esplosione, causando la morte della metà del contingente austriaco e consentendo quindi agli italiani di occupare la vetta. L’anno successivo, a seguito della disfatta di Caporetto, i soldati italiani dovettero abbandonare la posizione (wikipedia.org) Panorama dal passo Sief verso nord-est: Set Sas, Lagazuoi e Tofana, Averau-Nuvolau-Ra Gusela, Formin, Cernera e Pelmo. Il sentiero inizia nei pressi dei ruderi del castello di Andraz (1740 metri circa), edificato sopra un enorme masso erratico, di cui si hanno notizie a partire dal XI secolo. Si sale in direzione ovest, dapprima tra boschi e poi tra numerosi tabià per lo stoccaggio del fieno e bosco sempre più rado. Il manto nevoso è scarso, considerato il periodo (19 dicembre). Sarà necessario calzare le ciaspole soltanto intorno quota 1950 m dove l’ampio pendio si fa più ripido per raggiungere il passo Sief (2209 m), sella molto larga oltre la quale si aprono i grandi campi innevati del Cherz e Pralongià. Al passo, volgendo verso sinistra e tralasciando poco oltre la deviazione del Teriol Ladin che percorre l’ampio cratere nord sotto le due cime, si affronta la parte più impegnativa dell’intero percorso, il crinale delle Seleghe, solcato da resti di trincee e gallerie di guerra in parte sepolte sotto la neve, che conduce alla cima del monte Sief (ore 3 da Andraz).
Panorama dal monte Sief verso sud-ovest: dal Col di Lana in primo piano, Pale San Martino (sotto il sole), Marmolada, Sella fino al gruppo Puez-Odle. (Foto di Alberto Zerbini, compagno d’escursione) La vetta, con croce metallica e lapide commemorativa, assicura un panorama assolutamente fantastico. Per il ritorno si percorre lo stesso itinerario della salita fino al passo e quindi si procede verso nord in direzione del gruppo Set Sas per giungere nei pressi di un crocefisso ligneo, posto in bella posizione panoramica, e del bivacco Sief (2262 m) eretto sotto il Pico SetSas. Dal bivacco si seguono inizialmente i segni del sentiero 23 che porta verso il passo Valparola attraverso i prati di Gerda per poi deviare liberamente verso destra (assenza di indicazioni) e scendere velocemente tra mughi in direzione del tabià di Teresa e del bivio incontrato al mattino durante la salita.
Da questo punto, il ritorno al castello di Andraz segue il medesimo percorso di salita. (ore 2,30 dalla cima del Sief) (Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Col NegroMonte Mondeval »