Prealpi venete vicentine
Data escursione: 31 Ottobre 2024Vetta: Passo Tre Bocchette - 1.216 m
Vetta: Sella Giove Brazome - 1.357 m
Vetta: Priaforà - 1.659 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Il monte Priaforà appartiene alle prealpi vicentine ed è situato nel comune di Velo d’Astico. Nota in passato col nome di Pietra Forata, la montagna prende il nome da un foro naturale nella roccia di diametro superiore ai 3 metri, situato in prossimità della vetta e visibile ad occhio nudo a chilometri di distanza. (wikipedia)
Cenni storici: sul gruppo montuoso del Novegno-Priaforà, che sovrasta la cittadina di Schio, nel giugno del 1916 fu combattuta una delle più importanti e meno note battaglie della Grande Guerra. I resti di quell’episodio sono ancora oggi visibili in un contesto ambientale e naturalistico di rara bellezza. Il caposaldo principale della linea italiana di resistenza era il monte Priaforà, che fronteggiava le posizioni austro-ungariche sul Cimone di Tonezza, da una distanza, in linea d’aria, di circa 4.000 m e da una quota 430 m più elevata. Dominava la val Posina, quella di Riofreddo e lo sbocco della val d’Astico nella conca di Arsiero. Per la sua posizione, il contrafforte della cima fu trasformato in una rocca inespugnabile, ricavando all’interno una vasta fortificazione in caverna disposta su quattro piani, collegati tramite scale collocate in pozzi verticali. (associazione4novembre.it)
Sentieri: CAI 455 dal parcheggio (850 m circa) alla sella Giove Brazome (1357 m), CAI 477 dalla sella al bivio con sentiero 466, CAI 466 per la salita al Priaforà; CAI 435 dalla cima al passo Campedello (1435 m), CAI 455 dal passo alla sella Giove Brazome e ritorno al parcheggio per la stessa via di salita. Come alternativa alla discesa, il sentiero CAI 444 si stacca dal 455 poco oltre la sella Giove Brazome in direzione sud per Contrà Alba; non è stato seguito per non dover percorrere la forestale sterrata che sale leggermente, e a lungo con direzione est, da Contrà Alba fino al parcheggio.
Inizio escursione: il piccolo parcheggio, da noi scelto, dista all’incirca 1 chilometro verso ovest dal passo Colletto Grande di Velo, sulla forestale sterrata, ma in buone condizioni, in direzione Zaffonati. Per raggiungerlo, dal paese di Santorso (comune di Schio) si può salire verso le località S. Rocco oppure S. Ulderico di Tretto.
Il percorso proposto permette di accedere al Priaforà da sud-est attraversando uno dei suoi versanti più panoramici.
Il sentiero 455 è ben battuto e segnalato. Inizia con lieve pendenza e raggiunge quasi subito il valico del Colletto Piccolo di Velo (902 m). Di qui, dopo una serie di tornanti in mezzo al bosco, raggiunge il Rozzo Covole, che viene oltrepassato attraverso una strettoia naturale (1250 m. circa con piccola croce in legno). Dopo breve tratto pianeggiante si perviene alla località Tre Bocchette (1216 m) e si prosegue verso nord-ovest in direzione del monte Giove. Giunti nei pressi del monte Brazome (postazione in caverna con targa dedicata al capitano Tito Caporali) è possibile scegliere la variante di sinistra (CAI 455) che si raccorda al sentiero proveniente da contrà Alba (CAI 444). Teniamo invece la destra per risalire la faggeta fino ad intersecare il sentiero CAI 477 proveniente da Castana (nord).
Il sentiero percorre con poco dislivello il versante orientale del Priaforà con resti di trincea della Grande Guerra e vedute sulla cima che incombe sulle nostre teste. L’ultima fatica è rappresentata dal ripido tratto del sentiero CAI 466 (per EE) che risale il lato est della cima transitando poi alla base delle bianche rocce calcaree fino alla sommità. (Ore 3,30 dal parcheggio)
Dalla cima, con altissima croce, stupendo panorama a 360 gradi grazie anche alle ottime condizioni atmosferiche. Scendiamo dalla cima sul sentiero CAI 435, in parte attrezzato con corda, fino al vicino arco naturale che dà il nome al rilievo.
Sempre sul sentiero CAI 435 si perviene nei pressi del passo Campedello con pozza abbeveratoio per armenti al pascolo. Si segue la segnaletica comune CAI 444-455 verso est fino alla successiva biforcazione per tenere invece la sinistra ( sentiero CAI 455) e ripercorrere la medesima traccia di salita. (ore 2,30 dalla cima)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.