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A seguito della mancata ascensione alla cima del Monte Prado nell’autunno del 2010 (vedi sezione Ascensioni incompiute – Invernali appenniniche), a distanza di poco meno di due anni, ci riportiamo in località Civago, comune di Villa Minozzo (RE), per ritentare la salita a questo massiccio appenninico, in un ambiente completamente nuovo.
In corrispondenza di un piccolo parcheggio poco oltre la località Case di Civago (1050 m. circa), si prende il sentiero 605, lo sterrato che, con fondo molto irregolare, costeggia il corso del torrente Dolo. Superata la località Case del Dolo (diroccate, a quota 1180 circa), dove a destra parte, od arriva a seconda dei casi, il sentiero 631 che seguiremo al ritorno, e superati due ponticelli sul limpido Dolo, inizia il tratto più ripido del sentiero che porta al rifugio Segheria dell’Abetina Reale (1400 m. circa). Proprio dietro l’edificio principale si riprende il sentiero 605 che s’inoltra nell’ombrosa abetaia e continua a salire, tralasciando sulla sinistra il sentiero 605A, ovvero sentiero Pincelli, per sfociare poi in una vasta, ondulata e verde prateria fino al panoramico passo di Lama Lite (1769 m), crocevia e spartiacque tra le valli dei torrenti Dolo e Ozola, ai piedi del massiccio del Prado. Tralasciando la visita al rifugio Battisti, che effettueremo al ritorno, si prende sulla sinistra il sentiero 633, larga carrareccia che porta al rifugio Bargetana ed oltre per raggiungere invece, con variante di sentiero sulla sinistra, la vasta conca con il laghetto Bargetana (1761 m) delimitata a sud-est dalla catena del Prado e dal crinale appenninico a sud-ovest. (ore 2,45 da Case di Civago) Osservando il crinale dal lago si fatica a distinguere la cima del Prado poichè tutta la catena presenta un andamento ondulato con cimette e selle alternate. Superato un ponticello in legno, il segnavia punta verso sud, in direzione del crinale, affrontando un tratto abbastanza ripido. Le balze prative a tratti sassose vengono risalite, nonostante la pendenza, senza difficoltà e permettono di ammirare alle spalle il laghetto appena lasciato e la retrostante dorsale del Cusna. Raggiunto il crinale appenninico, in coincidenza della Sella di monte Prado (1920 m), confine di regione tra Emilia e Toscana, la salita volge a sinistra debordando sul versante toscano (segnavia 00), aggira l’anticima raggiunta la volta precedente (1996 m) per riportarsi più avanti sul filo del crinale e, seguendo lo spartiacque, raggiungere la cima vera e propria, toponimo e quota indicati su un piccolo pilastro. (50 minuti dal laghetto) Molto bello, ancora una volta, il colpo d’occhio sull’anfiteatro occupato in parte dal Lago Bargetana e sulla grande mole del Cusna, a chiudere l’orizzonte settentrionale. L’intera catena delle Alpi Apuane si stende, superba ed altera, verso occidente e meridione. Il rientro avviene a ritroso fino al Passo di Lama Lite e breve sosta al rifugio Battisti (1750 m.; ore 1 dalla vetta). Ritornati nuovamente a Lama Lite si prende in discesa il sentiero 631 che s’immette presto nell’Abetina Reale e taglia in più punti una strada forestale. Raggiunge poi il ponte sul Rio Lama dove una sbarra impedisce l’accesso veicolare per chi sale da Civago. Si continua lungamente sul sentiero 631 toccando una vasta zona di sfasciumi (Calancone) per immettersi infine sul sentiero 605 in località Case del Dolo, ormai prossimi al parcheggio ed alla fine dell’escursione (ore 2,30 dal rifugio).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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