Croda Negra - Averau - Nuvolau
Data escursione: 31 Ottobre 2020Vetta: Monte Pore - 2.405 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
Ripetizione di una escursione effettuata ad inizio autunno 2011 con il gruppo Soci Senior del CAI Ferrara.
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Si parcheggia presso il rifugio Fedare (quota 2.000 metri circa), poco più di due chilometri prima del passo Giau, salendo da Selva di Cadore. Con questa breve e non difficile escursione si punta verso la grande piramide, erbosa in estate e sorella del non lontano Col di Lana, caratteristica per la roccia magmatica nera che contrasta nettamente con le rosate rocce dolomitiche.
Prati e pascoli fin sotto la ripida vetta, ma soprattutto cima paesaggisticamente tra le più fantastiche.
L’itinerario è molto semplice.
Un sentiero selciato (CAI 463) si snoda dalla stazione a valle della seggiovia di Fedare verso l’ampia sella erbosa che divide la val de Codalongia, che sale al passo Giau, dalla valle parallela che scende dal passo Falzarego.
Raggiunta la sella, si affronta la dorsale prativa sulla sinistra, seguendo i paletti bianco-rossi e resti di trincee, scavate nella roccia e piene a metà di terriccio e neve, che guardano ancora la sottostante valle. La linea del fronte tuttavia interessò marginalmente questa zona che non fu mai coinvolta negli scontri diretti tra i due belligeranti durante la Prima Guerra Mondiale.
Man mano che si procede, l’affilata cresta che sale alla vetta impressiona non poco. Un primo strappo, ripido e faticoso, seguito da un tratto pianeggiante avvicina allo strappo successivo, altrettanto ripido. Il fondo roccioso e franoso del sentiero sotto il sottile e recente strato di neve fa temere qualche scivolata (ramponi consigliati).
Con un minimo di attenzione però non vi sono grossi problemi, a parte un po’ di fiatone. L’ansia e la fatica vengono presto spazzati via dall’avvicinamento alla vetta.
Si tocca infine la croce (ore 2,30 dal parcheggio, in tutta tranquillità). Non siamo soli ma la cima è abbastanza capiente da ospitare tutti. Il paradiso non dev’essere poi tanto diverso da questo luogo! (riferimenti a magicoveneto.it)
Il ritorno segue fedelmente il percorso di salita fino a quota 2150 m circa dove una traccia recente nella neve offre una alternativa percorribile, con un piccolo prolungamento dell’escursione.
“Per altra via mi mena il savio duca”
Si attraversa in discesa una vasta conca innevata e solo più avanti si risalgono gli ultimi cinquanta metri che riportano in quota, sulla spalla settentrionale della sella (2175 m, presenza di un paio di baite).
Seguendo a destra la carrareccia si scende velocemente lungo i prati per confluire nuovamente nel parcheggio del rifugio Fedare (ore 1,45 dalla cima).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.