Altopiano di Asiago (Prealpi venete)
Data escursione: 6 Ottobre 2022Vetta: Monte Meatta - 1.897 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Premessa: Il crinale del monte Meatta è la continuazione naturale di quello del Portule. Con andamento nord-sud, il corrugamento si stacca dal confine settentrionale dell’altopiano dei Sette Comuni (cime Caldiera e Ortigara, Dodici e Portule) per procedere in direzione sud con il monte Colombaretta di Portule, la bocchetta di Portule ed il Meatta appunto e terminare nella val Scaletta.
Partenza ed arrivo: parcheggio presso il bivio di Basa Senocio (1160 m circa), tre le valli di Portule e Galmarara.
Oltrepassato il paese di Camporovere ed imboccata la val d’Assa, si prosegue sulla strada provinciale per pochi chilometri raggiungendo l’inizio della strada sterrata che si dirama sulla destra in direzione Galmarara (cartello indicatore non ben visibile). Si sale a mezzacosta sul versante sud della val Scaletta fino a raggiungere il bivio di Basa Senocio su strada forestale in discrete condizioni. Qui si può parcheggiare a bordo strada, facendo attenzione a non bloccare il transito ai veicoli agricoli, forestali o di soccorso che possono aver necessità di passare oltre i divieti (“asiago.it”). Il bivio, in questo periodo, è in gran parte occupato da enormi cataste di tronchi di abete abbattuti qualche anno fa dalla tempesta Vaia.
Escursione ad anello: difficoltà (E) escursionistica; compiuta in senso orario. Nonostante la bellissima giornata e le difficoltà ridotte, non abbiamo incontrato alcun escursionista.
Sentieri: strade forestali, sentieri e mulattiere di arroccamento risalenti alla Grande Guerra.
Dal parcheggio si sale brevemente verso nord su strada forestale che si lascia poi per continuare a sinistra, salendo il lato destro orografico (est) della val di Portule, fino a raggiungere casara Meatta (1445 m). Poco sopra la casara c’è una zona dove la tempesta Vaia ha colpito duramente, ma basta seguire la strada (un po’ dissestata) che presto diventa una mulattiera militare. Prestare attenzione al bivio che si incontra poco oltre; la relazione di “asiago.it”, molto utile per questa escursione senza segnaletica tradizionale, consiglia di andare a sinistra, probabilmente per un errore tipografico. La diramazione a sinistra, seguita per pochi minuti, non porta da alcuna parte. Ritornati al bivio si sale, con una serie di tornanti, il ripido pendio della Ribalta (1643 m), rimanendo immediatamente sotto il crinale. Continuando la salita si passa immediatamente ad est della cima del monte Meatta percorrendo un sentiero di arroccamento risalente alla Grande Guerra, a protezione dal tiro dell’artiglieria austro-ungarica posizionata sul Vezzena. (“asiago.it”)
Una labile traccia, a sinistra del sentiero di arroccamento, indirizza in breve verso una conca, libera da alberi, tra due modeste elevazioni che sembrano costituire la cima vera e propria (1907 m , rilevazione GPS). Un paio di tentativi nelle due direzioni non hanno portato ad alcun risultato a causa della fitta mugheta che nasconde un terreno impervio e difficile da percorrere.
Ripreso il sentiero militare, si continua in leggera discesa fino a Aia dell’Orsara (o Roccolo di Portule 1890 m).
“Aia” era definita anticamente la spianata su cui si andavano a costruire le “poiatte”, cioè i cumuli di legname coperti di foglie e terra che servivano per la produzione della carbonella. (“asiago.it”)
Dal Roccolo di Portule si continua sulla mulattiera militare che, intagliata nel versante est del Meatta, passa a picco sull’alta valle di Portule e sulla conca prativa di malga Portule permettendo comunque un transito sempre in piena sicurezza. Raggiunta la strada militare austriaca proveniente da Campo Gallina, ci concediamo una breve sosta nei pressi di Fontana di Bocchetta Portule (1864 m).
La discesa alla sottostante malga Portule (1713 m), dotata di un capiente locale sempre aperto, può avvenire in sicurezza direttamente per prato per seguire poi l’ormai abbandonata mulattiera della valle di Portule che parte in corrispondenza della pozza di abbeverata situata subito sotto la malga.
Malga Portule
Si scende al centro della valle che si stringe gradualmente a causa di una strettoia tra salti di roccia impraticabili. Si abbandona quindi il fondovalle prendendo la traccia che continua in leggera discesa sul lato sinistro orografico (est). Aggirata l’altura del Mottolo, sempre in discesa, si arriva a toccare i ruderi di casara Portule di sotto (1500 m) e, dopo aver attraversato il fondovalle, si riprende la strada forestale che con un paio di tornanti scende al bivacco di casara Basa Senocio (1254 m). Da qui in breve, per strada forestale, torneremo all’omonimo bivio ed al parcheggio.
Foliage
Tempi di percorrenza: 6 ore circa, tempi effettivi senza conteggiare le soste. Poco meno di 4 ore per raggiungere Fontana di Bocchetta Portule (1864 m) dal parcheggio; poco più di 2 ore da Fontana di Bocchetta Portule per il ritorno attraverso la valle di Portule.
Segnaletica: assente ma intuitiva. Escluso il cartello verticale presso il parcheggio non sono presenti altri cartelli o segni caratteristici bianco-rossi sugl’alberi.
Considerazione: “Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere ciò che pochi hanno visto” (Ignoto)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.