Appennino tosco-emiliano
Data escursione: 10 Agosto 2023Vetta: La Porticciola - 1.903 m
Vetta: Altaretto - 1.927 m
Vetta: Grotta Rosa - 1.952 m
Vetta: Monte Giovo - 1.991 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Premessa: il monte Giovo sorge sullo spartiacque dell’Appennino tosco-emiliano. Il suo versante settentrionale è intagliato nella massiccia arenaria e si presenta con una continua alternanza di orridi, canaloni, pietraie e imponenti pareti di roccia stratificata per un dislivello totale di oltre 400 metri. Queste pareti si affacciano sulle conche glaciali del Lago Santo, del lago Baccio e sul grande e maestoso circo dei Campi di Annibale. La gigantesca bastionata che scende in direzione sud-est lambisce la Grotta Rosa, a tutti gli effetti l’ultima anticima del monte Giovo, l’esile ed impressionante piramide dell’Altaretto ed infine la meno appariscente Porticciola, poco prima del Passetto che separa il gruppo dal Rondinaio. Verso nord-ovest la bastionata confluisce in maniera più lineare verso il colle Bruciata che separa il gruppo dalla cima dell’Omo.
Il versante sud della montagna è invece più dolce. E’ caratterizzato da un piano inclinato di prati e detriti che perde rapidamente quota verso i boschi di abete bianco della Toscana. L’area sommitale si presenta abbastanza dolce; la montagna culmina con due gobbe di erba e massi; nonostante il punto più alto sia rappresentato dalla cima nord-ovest, la croce di vetta si trova sulla vicina anticima sud-est, di poco più bassa (1988 m) ma ben visibile dal sottostante Lago Santo (appenninista.it). Dalla zona sommitale si osserva un panorama sconfinato.
Escursione ad anello: compiuta in senso orario con partenza ed arrivo nei pressi di Lago Santo modenese (località Tagliole), parcheggio a pagamento.
L’escursione in breve: Lago Santo (m 1460) – lago Baccio (m 1554) – il Passetto (m 1850) – la Porticciola (m 1903) – sella della Porticciola (m 1881) – Altaretto (m 1927) – sella dell’Altaretto (m 1877) – cima di Grotta Rosa (m 1952) – bivio con sentiero 525 (m 1948) – monte Giovo (m 1991) – ritorno.
La comoda carrareccia che conduce in pochi minuti al lago viene abbandonata quasi subito per seguire a sinistra il segnavia 523 che, in circa 30 minuti, raggiunge la bellissima conca del lago Baccio.
Il sentiero aggira lo specchio d’ acqua sulla destra e poco oltre esce definitivamente all’aperto nella vasta prateria a mirtillo dominata a sinistra dalla vetta del Rondinaio Lombardo. La vista appare particolarmente suggestiva sulla destra dove si sviluppa il crinale principale, caratterizzato in questo tratto da evidenti stratificazioni arenacee. Un’ultima breve salita permette di raggiungere lo spartiacque in coincidenza del Passetto. Alla nostra sinistra si staglia la pronunciata piramide del monte Rondinaio mentre a destra si sviluppa il lungo crinale che accompagna alla nostra meta.
Il sentiero 00 segue grosso modo lo spartiacque ed affronta il settore più impegnativo e spettacolare dell’escursione con il tracciato che si riduce ad un’esile striscia scavata nel manto erboso. Poco oltre, la cresta diviene più stretta e dirupata con l’affioramento di alcune scoscese balze rocciose fino a rasentare la sommità della Porticciola.
Il paesaggio si apre sul suggestivo crinale che porta al vicinissimo ed erto rilievo dell’Altaretto. Per guadagnarne la sommità si cala alla sottostante sella della Porticciola da dove la salita all’Alteretto appare difficile ed esposta. In realtà il sentiero di crinale aggira a sinistra il tratto più repulsivo del picco risalendone le pendici in pochi minuti. Nonostante la sezione sia estremamente ripida, l’esposizione resta molto minore delle apparenze sino ad accedere al punto più alto. Uno sguardo alle spalle permette di apprezzare l’erta elevazione ed il sentiero appena percorso.
Dall’Altaretto il crinale cala senza difficoltà, tra vasti pendii erbosi, alla sella dell’Altaretto. Mantenendo il segnavia 00 si sale verso la successiva elevazione, la cosiddetta “Grotta Rosa”. Il percorso si assottiglia sensibilmente risalendo tra roccette sino al punto più erto ed esposto. Il passaggio chiave, una paretina verticale alta alcuni metri, è attrezzato con funi metalliche fisse. La cima di Grotta Rosa rappresenta la fine delle difficoltà dell’intero percorso.
Oltre la Grotta Rosa, il crinale procede moderato, su fondo per lo più erboso, concedendo scorci sul sottostante lago Baccio. Ignoriamo il sentiero 525 che scende a destra al sottostante lago Santo. La vetta del monte Giovo appare ormai poco distante. La cresta diviene ancora più ampia e rassicurante, in debole pendenza (clubaquilerampanti.it). Un ultimo sforzo e siamo infine ai piedi della croce di vetta. Il panorama è grandioso in tutte le direzioni: in particolare verso l’Alpe Tre Potenze (zona val di Luce-Abetone) e Pania della Croce (Alpi Apuane).
Dalla cima con croce alla cima vera e propria (segnale trigonometrico) il passo è breve. Il sentiero CAI MO 527 scende dapprima in maniera dolce fino ad attraversare un piccolo altopiano pensile, a quota 1900 m. circa. Poi la traccia si impenna giù per la china scoscesa del fianco del monte Giovo, a picco sul sottostante Lago Santo.
Ritorna tranquilla all’interno del bosco di faggio fino al bivio con il sentiero 529, scorciatoia per il lago ed il parcheggio.
Dati tecnici: suddivisione in base ai segmenti di percorso: E fino al Passetto e primo tratto di discesa dalla cima del Giovo; EE dal Passetto al bivio con il sentiero 525 con diversi passaggi di 1° grado, di cui uno verticale attrezzato con nuovissimo cavo metallico di circa cinque metri; nuovamente EE nella parte centrale del sentiero 527 di discesa dalla cima fino al limitare del bosco di faggio.
Sentieri: CAI Modena n. 523 in salita fino al Passetto; sentiero di crinale 00 fino alla cima del Giovo; sentiero 527 in discesa, direzione del passo Boccaia + variante 529 fino al lago e parcheggio.
Tempi: ore 3,30, con molta calma, dal parcheggio alla cima; ore 2,00 per il ritorno. La calma con cui affronto le mie escursioni è dettata dalla necessità di godere dell’ambiente montano, dal piacere di documentare con foto le escursioni e, nel caso specifico dell’appennino in questa stagione, dalla possibilità di raccogliere mirtilli selvatici.
Segnaletica e dislivello: indicazioni molto precise con dislivello reale intorno ai settecento metri per i numerosi saliscendi, specialmente sul crinale.
Considerazione: cima risalita più volte nel corso di trent’anni di attività escursionistica. Nel 1993 e 1999 (estate, Rondinaio e Giovo); nel 2006 (primavera, Rondinaio e Giovo) e nel 2012 (autunno, cima Omo e Giovo).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.