1. Canti Alpini - Monte Canino
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Da Sella Prevala (2.067 m.), valico italo-sloveno, il sentiero che proviene dal rifugio Gilberti sale in direzione sud aggirando Cime Pecorelle (Prestr Vrsic) su balzi erbosi in territorio sloveno. Prosegue poi su bancate rocciose in direzione nord-ovest (qualche passaggio di I grado) fino alla cima del monte Forato, posta a 2.498 metri. Dalla vetta si può scorgere un ampio panorama sulle principali vette delle Alpi Giulie, sulla vasta pianura friulana e, con buone condizioni di visibilità, fino al golfo di Trieste. Il Monte Forato deve il suo nome al gran finestrone naturale che, secondo la leggenda, è stato aperto dal diavolo. Questi urtò contro la parete rocciosa nel tentativo di raggiungere in fretta e furia, prima che lo facesse la Madonna, il luogo sul quale sarebbe poi sorto il Santuario di Castelmonte, nei pressi di Cividale. Il foro, non utilizzabile come valico, è facilmente raggiungibile dal versante nord mentre dal lato opposto, a sud verso la conca del rifugio, sprofonda un dirupato canalone. Il Rifugio Gilberti, che ci ospitò per una notte, è sistemato su una rilevanza rocciosa al centro del “Vallon di Prevala”, fra l’omonima Sella e la Sella Bila Pec, e rappresenta un posto di osservazione privilegiato sul Monte Forato che, con il Canin, l’Ursic e la Cima Gilberti forma una lunga muraglia calcarea di confine con la Slovenia. Costruito nel 1934 ad opera della Società Alpina Friulana e dedicato all’alpinista udinese Celso Gilberti, caduto giovanissimo sulla Paganella, fu distrutto nel 1944 e ricostruito nel 1950. Sempre dalla Sella , in direzione nord seguendo il sent. 636 e dopo aver superato un costone a quota 2.109, si scende attraversando una grandiosa balconata detritica sotto le pendici del Monte Leupa. Successivamente, deviando verso est sotto quelle del Monte Cergnala, si raggiunge Sella Robon (1896 m). Qui, in breve tempo, è possibile visitare interessanti testimonianze della Grande Guerra ed il bivacco fisso Modonutti-Savoia (1908 m). La particolare posizione, l’esposizione ed il clima fanno del luogo uno dei posti più freddi e nevosi di tutto l’arco alpino. La zona è inoltre estremamente interessante dal punto di vista geologico e speleologico per i diffusi fenomeni carsici presenti su tutto l’altopiano del Canin e nella successiva catena dei Monti Leupa e Cergnala. Il transito consente di ammirare un paesaggio carsico quanto mai tormentato, con abissi, inghiottitoi, doline e rocce solcate. Da Sella Robon, altamente remunerativa dal punto di vista paesaggistico, è la discesa verso Sella Nevea per la verde valle, incassata e rocciosa, del Pian delle Lope.
Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso, primo giorno salita al Forato; in rosso-verde, secondo giorno ritorno a Sella Nevea. |
Mappa della cima:
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