Altopiano di Asiago (Prealpi venete)
Data escursione: 15 Novembre 2023Vetta: Castelgomberto - 1771 m
Vetta: Monte Fior - 1.824 m
Vetta: Monte Spil - 1.808 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Ripetizione dell’escursione compiuta nell’inverno 2012 con partenza da quota 1432 m, base degli impianti di risalita delle Melette di Gallio.
A differenza della prima escursione, siamo partiti da malga Slapeur (1628 m) dopo aver percorso la strada forestale non asfaltata che sale da località Campomulo, direzione Marcesina. Nonostante la quasi assenza di neve, la carrareccia presenta alcuni tratti ghiacciati, specialmente nelle zone d’ombra; è stato necessario pertanto, per la nostra sicurezza e tranquillità, montare le catene da neve.
La zona delle Melette, Davanti, di Mezzo e di Foza, fu teatro di dure contese durante la guerra 1915-18 ed è ancor oggi ricca di resti di opere belliche. Il percorso, più ricco di vegetazione in basso, si fa spoglio e aperto in alto dove si possono ammirare le singolari conformazioni rocciose dette “Città di roccia”. Dal monte Fior si ammira un vasto panorama a tutto orizzonte. In questo lugubre campo di battaglia operò Emilio Lussu e ci ha lasciato testimonianza nel libro “Un anno sull’altipiano”. (www.magicoveneto.it)
Malga Slapeur si trova in un contesto paesaggistico di notevole pregio, lungo il versante occidentale del monte Fior. Rappresenta il punto di partenza ideale per i percorsi dell’Ecomuseo della Grande Guerra Prealpi Vicentine, che conducono al suggestivo sito delle Melette di Foza con numerosi pannelli didattici che illustrano gli avvenimenti della Grande Guerra.
Nelle vicinanze: un cimitero di guerra bosniaco (uno dei rari cimiteri musulmani sull’Altopiano) e la “Città di roccia”, singolare schiera di massi di calcare rosso ammonitico modellati nel tempo dal carsismo e dal continuo alternarsi dei cicli di gelo e disgelo. (www.laviadellemalghe.it)
L’innevamento è praticamente assente nelle zone soleggiate; persiste appena nelle zone esposte a nord e, via via che si sale, scompare del tutto sul crinale, spazzato dai venti e privo di vegetazione. Oltre malga Slapeur, procedendo intuitivamente verso nord-est e scendendo un poco (carenza di tradizionali indicazioni escursionistiche, soltanto un paletto indicatore del sentiero 861 presso la malga) si perviene in breve presso la selletta Stringa (1731 m).
La selletta, in realtà abbastanza ampia, è ricca di testimonianze della Grande Guerra; singolari trincee “merlate”, per difesa e stazionamento, permeano tutto il terreno sottostante e sovrastante disegnando percorsi serpeggianti nell’ambiente aperto, scarso di vegetazione ed avaro di neve. La vasta ed erbosa vetta del monte Fior è ormai a portata di piede ma la nostra attenzione è rivolta dapprima al monte Castelgomberto, teatro tra le più aspre battaglie sull’Altopiano.
La salita al dolce colle, poco meno di 50 metri di dislivello dalla selletta, procede, in parte sul bordo ed in parte con piccoli balzi, lungo la soprendente trincea rocciosa che sale alla cima, con il grande monumento commemorativo.
Il ritorno in selletta avviene invece all’interno della trincea dove si possono visitare grotte per alloggiamenti delle truppe e postazioni di mitragliere.
Ci attende ora la salita alla cima pricipale, il monte Fior sul suo versante settentrionale, con tracce di neve gelata. Un luogo naturalistico che ha dell’incredibile. Linee di gobbe erbose perfette, pietraie residuo della disgregazione della roccia calcarea, lavoro portentoso delle glaciazioni e, non secondari, segni e lacerazioni lasciati dagli avvenimenti della Grande Guerra in questa che venne definita “La chiave degli Altipiani”. (www.magicoveneto.it) (Ore 1, 45 da malga Slapeur)
In cima al Fior, spazzato da forti venti freddi, ci concediamo una breve sosta per apprezzare la grande piana di Asiago e Gallio a sud, la sottostante piana di Marcesina ed il vasto panorama sulle Alpi già innevate a nord.
La discesa procede in direzione sud-est transitando per la gobba erbosa del monte Spil e poi verso sud in direzione della malga Montagna Nuova (1724) per svoltare repentinamente verso nord (paletto indicatore) ed attraversare la “Città di roccia”. L’ambiente è altamente suggestivo ed insolito; la vetta del monte sembra appoggiare, appena sopra il bosco, su singolari conformazioni rocciose, arrotondate e stratificate, come colonne che ne sorreggano il peso.
Continuando in falso piano sul sentiero 861 si ritorna verso malga Slapeur transitando nelle vicinanze di un cimitero di guerra bosniaco (paletto indicatore, da seguire in breve per il cimitero e poi tornare sul sentiero principale 861). (Ore 2,00 dalla cima del Fior, con molta calma).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.