1. Tema di Chiara
|
|||||||||||
Il profilo del monte si perde nella leggenda e così diviene, di volta in volta, il Gigante, l’ Uomo Morto o il Dormiente. Del resto, nei tristi giorni d’autunno e nel preannuncio dell’ inverno, noi riconosciamo il corpo disteso del gigante buono, addormentato da secoli e forse da millenni, perché non poteva e non voleva lasciare le sue greggi e i suoi monti, i pascoli noti e le abetaie del Dolo, i faggeti e i castagneti dell’Ozola. Ad essi, come ultimo dono, ha lasciato se stesso e oggi il Sasso del Morto e il Parco del Gigante ripetono nel nome l’antica vicenda. (Clementina Santi) Il Parco Regionale dell’Alto Appennino Reggiano, o Parco del Gigante, secondo la denominazione in uso, è uno dei più estesi fra quelli emiliani e racchiude al suo interno una grande varietà di luoghi e ambienti di elevato valore naturalistico e paesaggistico. Ne fanno parte alcune fra le cime più alte della catena appenninica settentrionale, dalle quali si godono vasti panorami su valli impervie, estesi boschi e ampie praterie sommitali. (www.parcogigante.it) La strada secondaria asfaltata che da Rescadore, luogo di partenza degli impianti a fune di Febbio (RE), con poco dislivello sale fino a Pian Vallese (1.260 m), dove si parcheggia, ci collega al sentiero 615 facendoci risparmiare un centinaio di metri di dislivello rispetto alla piccola località sciistica. Seguendo i segni bianchi e rossi ci si inoltra in un bosco a faggeto di rara bellezza per il colore vivace delle foglie nuove dei faggi, rese più lucenti dalle piogge dei giorni precedenti, al cospetto di un cielo azzurro e libero da nuvole. Il sentiero sfocia successivamente nella grande valle glaciale del Passone e, in prossimità di un rio, o fosso, che si attraversa, si riprende a salire con pendenza accentuata, dapprima su prato e quindi su pietrame un pò franoso, puntando la piccola croce che si trova in cresta. Dal Passone (1.847 m), ove è collocata la croce a canne d’organo che risuona per la presenza quasi costante del vento ed in ambiente aperto dove lo sguardo spazia in ogni direzione, per ampie praterie di cresta si raggiunge il monte La Piella (ometto di pietra) e poi il rifugio Emilia 2000 (chiuso), luogo di arrivo degli impianti di Febbio. Il sentiero 607, che al Passone è subentrato al 615, aggira il Sasso del Morto alternando prati sommitali a residue lingue primaverili di neve per dirigersi decisamente verso la piramide sommitale del monte Cusna che affrontiamo dallo spigolo sud-est (roccette di I° grado) fino in cima (ore 3,30 da Pian Vallese). In vetta, insolito accostamento votivo alla bellezza del creato (per chi ha fede!). E per chi non ne ha, l’accostamento non turba affatto la sensibilità dell’escursionista, avvezzo alla contemplazione e rispetto per la natura, al silenzio di luoghi poco frequentati ed al sacrificio personale. Al ritorno ci concediamo una sosta nei pressi del rifugio chiuso, godendo del tiepido sole al riparo dal vento quasi gelido e poi in marcia nuovamente, un piede metti ed uno leva, verso il Passone, non più per la cresta appenninica ma per il pendio erboso a sud del crinale, denominato Spiagge Belle, fino al parcheggio, per poco più di sei ore complessive di escursione. Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso andata e ritorno. |
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Monte CalviMonte Vettore »