Altopiano di Asiago (Prealpi venete)
Data escursione: 13 Dicembre 2024Vetta: Dosso di Sopra di monte Cucco, quota massima raggiunta - 1.752 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Da una carta topografica dell’altopiano di Asiago 1:25000, non recente, con itinerari a piedi e con ciaspole, ho tratto il suggerimento di una escursione invernale sul monte Cucco, nella parte più occidentale dell’altopiano, quasi al confine con il Trentino. L’escursione con ciaspole è contrassegnata con itinerario n. 4 in azzurro, dall’Osteria del Termine (val d’Assa, 1298 m) al monte Cucco (1772 m). Dopo aver percorso l’altopiano in lungo ed in largo, in tutte le stagioni, questa parte mi era quasi sconosciuta pur avendola notata percorrendo il crinale Porta Manazzo-Manderiolo. Ho altresì cercato in rete, senza fortuna, qualche relazione invernale che potesse confortarmi nell’escursione che mi preparavo ad effettuare. La mancanza di infornazioni al riguardo avrebbe dovuto significare, oltre alla scarsa frequentazione del luogo, una cima relativamente anonima data la quota poco elevata. La recente nevicata che ha preceduto la mia escursione, ha imbiancato l’intero altopiano con accumuli di neve da 15 a 40 cm; conseguentemente anche una cima relativamente anonima, con circa 500 m. di dislivello, sarebbe potuta diventare interessante.
Si parcheggia l’auto in un piccolo slargo (1276 m circa), cinquecento metri prima dell’Osteria del Termine ed in prossimità della carrareccia boschiva innevata che si stacca a destra della provinciale che sale da Camporovere. Nessuna indicazione è presente in loco ma la deviazione si nota abbastanza bene anche sotto il manto di neve fresca. Proseguire sulla carrareccia boschiva fino ad incontrare una diramazione verso destra, direzione Est, contrassegnata da freccie nere su sfondo bianco; così recita la relazione.
La mancanza di tracce nel manto nevoso che copre la carrareccia e l’assenza di segnalazioni evidenti (individuare frecce nere su sfondo bianco in un tenebroso bosco innevato non risulta semplice!) ci fa oltrepassare la diramazione che individueremo purtroppo soltanto al ritorno, un attimo di sosta in una piccola radura soleggiata, con la freccia nera su sfondo bianchiccio inchiodata sotto i rami di un grosso abete.
Si continua quindi, ancora per poco, sulla carrareccia boschiva, in direzione nord, attraverso il Bosco val d’Anime. Al termine della carrareccia inizia la ripida salita nel bosco innevato senza il conforto di alcuna indicazione e soprattutto di quello visivo.
Bosco
Il bosco è molto fitto ed occorre orientarsi con l’ausilio di una bussola. La quota rilevata dal navigatore satellitare segnala che ci troviamo ormai un centinaio di metri sotto la cima ma alla medesima quota dal grande dosso, privo di vegetazione e soleggiato, della malga Dosso di Sopra. La delusione del probabile fallimento escursionstico e la fatica patita fino a quel momento ci fanno deviare senza indugio verso Est in direzione del Dosso di Sopra che raggiungiamo in breve (ore 3 dalla partenza).
Panorama verso sud
Il Dosso di Sopra è molto vasto e soleggiato (abbiamo sofferto la mancanza di sole per tutta la salita!). Offre un panorama incredibile a 300 gradi; i gradi mancanti sono occultati dalla cima del Cucco (1772 m) che tralasciamo di salire perchè boscata e priva di visuale.
Dalla meta raggiunta si intuisce che siamo praticamente saliti tramite il sentiero segnalato per il ritorno dall’itinerario n. 4 in azzurro. Dopo aver trascorso un’ora circa ad assorbire avidamente il calore del sole, si decide di ritornare al parcheggio sulla medesima traccia dell’andata, non avendo più necessità di sorprese. (Ore 1,45 dal Dosso di Sopra)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.