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“Ho evitato, in passato, di salire sul Cimone per la vicinanza di tanti impianti di risalita ai sentieri e per la presenza di diverse strutture artificiali sull’ampia cima. Ho pensato invece che risalirlo in inverno, con l’ausilio delle ciaspole e magari in un giorno feriale; la presenza di pochi sciatori non avrebbe turbato oltre modo la tranquillità del luogo mentre la neve ed il vento, elemento costante del crinale appenninico, avrebbero potuto fornire un insolito profilo alle strutture in cima. Ecco dunque i motivi che mi hanno portato, in un giorno feriale e con previsioni atmosferiche sufficientemente accettabili al parcheggio quasi deserto della località La Capanna, in comune di Fanano, a quota 1407. Il sentiero 445 prima ed il 439 poi, accompagnano l’escursionista attraverso un fitto bosco a faggio. E’ necessaria un’ora circa di salita per superare il bosco e raggiungere un rifugio situato alla base del vasto versante orientale che sale in direzione del Cimone e della sua anticima, il Cimoncino. Al rifugio perdiamo il primo componente il gruppo originario e neppure dopo mezz’ora altri due amici rinunciano giudicando meno impegnativa in discesa la ripida salita che si stava affrontando. In due procediamo quindi in direzione del nostro obiettivo, la Buca del Cimone e la cresta di spartiacque tra il Cimoncino ed il Cimone. L’obiettivo rimane sempre ben visibile ma da sud-ovest, in direzione del Libro Aperto, avanzano nuvole temporalesche che ci mettono un pò a disagio. Alla Buca del Cimone (1976 m) procedo da solo lungo l’erto pendio che risale il profilo di cresta. A quota 2.030 circa il cielo è coperto al punto da compromettere irrimediabilmente l’esito dell’escursione; il profilo di cresta è completamente precluso alla vista e dal versante opposto arrivano chiari segnali del temporale imminente. Giro la punta delle ciaspole verso valle ed inizio mestamente la discesa. Solo ora mi accorgo di quanto fosse ripida la salita, al punto di non riuscire a tenere le ciaspole inchiodate al manto nevoso. Provo scarsa soddisfazione in ogni discesa, specialmente se ripercorre la stessa via di salita e soprattutto se mi è stata sottratta l’aspettativa della cima. Appena il tempo di ricongiungermi con la dispersa brigata e ci investe il temporale annunciato con pioggia e grandine. Un lampo consolatore, non evento atmosferico, mi rischiara la mente: se a distanza di quasi cinquant’anni ho potuto risalire nuovamente il Dosso di Costalta (vedi sezione Ascensioni invernali), posso sperare su un periodo di tempo ragionevolmente lungo (non certamente altri cinquant’anni!) per ritentare quella al monte Cimone”. “Ho molto tentato e molto fallito. Non importa, tenterò di nuovo e fallirò ancora, ma fallirò meglio” (Samuel Beckett) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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