1. Phantom of the Paradise - Paul Williams
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Contravvenendo alla regola generale secondo cui le cime descritte in questo sito sono state raggiunte rigorosamente a piedi, ho inserito questa quota dove l’impegno fisico, seppur richiesto, è stato minimo. La quota non poteva essere tralasciata per la bellezza dei luoghi e l’originalità del mezzo utilizzato per la risalita.
Lasciata l’auto nel parcheggio a pagamento di Grindelwald (1034 m), si prende il trenino a scartamento ridotto fino a Kleine Scheidegg (2061 m), con destinazione … paradiso! Da Kleine Scheidegg il tratto ferroviario a cremagliera copre un percorso di 9 km con quasi 1400 metri di dislivello e poco più di 7 km in galleria per raggiungere il “Top of Europe”, Jungfraujoch (3454 m). Due soste in galleria consentono di contemplare, attraverso finestroni nel ventre dell’Eiger (a 2865 m il primo e 3160 m il secondo) il panorama (non nel nostro caso, ahinoi!) sulla conca di Grindelwald e successivamente, con maggior fortuna, sul vasto ed assolato mare di ghiaccio. Una nuvola dispettosa, aggrappata ostinatamente alla ripida e maestosa parete nord dell’Eiger, quasi temesse di precipitare, ha occultato la vista della vetta per tutta la giornata limitando in parte lo spettacolo che offre di sè insieme con le altre due cime Monch e Jungfrau visibili a tratti tra veloci passaggi nuvolosi. Con un percorso guidato in galleria il turista viene accompagnato attraverso un’esperienza cinematografica a 360° sulla regione della Jungfrau, informato sulla storia della Jungfraubahn con omaggio agli operai caduti sul lavoro, indirizzato alla terrazza della Sphinx (3571 m) con osservatorio astronomico e magnifica vista sul ghiacciaio dell’Aletsch, il più lungo delle Alpi, ed attraverso il Palazzo di ghiaccio, un labirinto gelato che si muove fino a 15 cm l’anno. Prima di tutto questo però ci guida fuori dal tunnel il desiderio di entrare in contatto con il ghiacciaio e percepire il soffio gelido dell’alta montagna. Pregusto con ansia il momento in cui mi troverò al cospetto delle cime Jungfrau e Monch ed interiormente gioisco per mio figlio Francesco, la sua prima volta a quella quota su un ghiacciaio. L’intensa luce esterna penetra la parte finale del tunnel, illuminato artificialmente, e ci accompagna sul plateau sotto la vertiginosa guglia dello Sphinx con l’osservatorio astronomico e terrazza panoramica. Ci indirizziamo quindi (mio figlio ed io) verso il rifugio Monchsjoch (3650 m), seguendo una traccia lasciata da un gatto delle nevi. Il percorso, assolutamente tranquillo ma con tutte le caratteristiche del ghiacciaio di alta montagna, non richiede più di un’ora e mezza tra l’andata ed il ritorno. (Tutte le foto non firmate sono attribuibili a mio figlio Francesco) Percorso disegnato su mappa Google Earth; in verde il percorso sul ghiacciaio, dal Jungfraujoch (arrivo della cremagliera) al rifugio Monchsjoch e ritorno. |
Mappa della cima:
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