1. Primavera III mov - Vivaldi
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Classica escursione scialpinistica o con ciaspole, con partenza dal parcheggio antistante il rifugio Serot (1570 m). Il rifugio è raggiungibile percorrendo la SS47 della Valsugana ed uscendo all’altezza di Roncegno. Dal centro del paese proseguire in direzione Ronchi Valsugana; poco dopo girare a sinistra in direzione località “alle Pozze – rifugio Serot”. L’esposizione a sud e le quote non molto elevate rendono consigliabile questa escursione con manto nevoso assestato.
La via di salita che abbiamo scelto è molto frequentata ed abbiamo incontrato tantissime tracce sulla neve. Dal rifugio si procede per rado bosco in direzione nord, con pendenza modesta, fino alla località Calavin (1618 m). Oltre questa località, e per quasi tutta la durata dell’escursione, la segnaletica è assente, o probabilmente sommersa sotto la neve. E’ necessario possedere quindi una cartina dettagliata ed un discreto senso dell’orientamento quando non si può più contare sulle tracce lasciate da precedenti escursionisti. Panorama verso nord da inizio val d’Ilba. Superato un bel pianoro, si risale in diagonale l’ultima parte di bosco in direzione nord-ovest. Dove il bosco si dirada e la pendenza diventa più dolce si può vedere quasi tutta la rimanente parte di salita lungo la Val d’Ilba, ampia vallata che si estende tra il crinale del monte Cola ad est e quella del Col Omenetti ad ovest. La vegetazione si fa più rada; a quota 1902 si incontra un minuscolo baito, semi sommerso dalla neve. Si risale la valle mantenendosi sulla destra, sotto le pendici del monte Cola e puntando poi verso la cresta che unisce le due cime; deviando leggermente a sinistra si affronta il ripido versante est dell’Hoabonti. Procedendo a zig zag si raggiunge un’elevazione che sembra la vetta: in realtà si tratta di un cocuzzolo, dove confluiscono le creste sud e est dell’Hoabonti e che nasconde dietro di sè la cima vera e propria.
Il percorso, più comodo e panoramico, ma più esposto, continua lungo il versante nord dell’Hoabonti, che precipita verso la val di Cavé ed i Sette Laghi, per poi girare a sinistra, con bella vista sul gruppo Fravort-Gronlait e la sottostante Val Portella; poco oltre appare la bianca calotta dell’Hoabonti, priva di croce (ore 3 dal rifugio Serot).
Torniamo sui nostri passi per poi proseguire lunga la panoramica ed aerea cresta che ci porta, con una breve ripresa del dislivello, sul monte Cola (un’ora circa dall’Hoabonti). Le difficoltà maggiori sono concentrate proprio in questa parte del percorso, la dorsale in quota che costituisce la vera attrazione dell’escursione. Il cielo, che si è mantenuto limpido e sereno, con ottima visibilità fino all’arrivo in cima all’Hoabonti, poco alla volta si copre di nuvole, dapprima rade poi sempre più compatte e grigie, fino a ridurre la profondità di campo ed a rendere indistinto il confine tra cielo stesso e manto nevoso. Alla scarsa visibilità si aggiunge la mancanza quasi assoluta di tracce che scendono sul versante sud-est del monte Cola. Fortunatamente, affacciandosi sul limitare superiore della val Larga, che precipita in maniera ripida nel vallone, si può intravedere l’ampia conca denominata “Fondi della Trenca” con alcune baite e parte della forestale (chiusa al traffico veicolare) che sale dal rifugio Serot alla malga Trenca. La discesa dal monte Cola procede lentamente e con la massima attenzione fino ad un ampio pianoro al limite superiore del bosco (1900 metri circa), dove ci concediamo la prima vera sosta ristoratrice. Dal pianoro appena raggiunto le baite e la forestale di “Fondi della Trenca” sono a portata di “ciaspole“. In ogni caso, trattandosi di prati senza grosse asperità, vi sono diverse possibilità di affrontare la discesa. Superando un breve tratto di bosco troviamo l’unico paletto segnavia del sentiero 323 nei pressi della presunta conca del lago delle Carezze (1764 m). Dal lago si supera una piccola contropendenza mentre la traccia è ritornata abbastanza evidente; ancora un tratto di bosco e si arriva al bivio con il sentiero 323: la malga Trenca ed il rifugio Serot sono segnalati rispettivamente a 20 e 40 minuti dalla nostra posizione. Un facile percorso su comoda mulattiera, in leggera discesa, completa il nostro itinerario (ore 2 dal monte Cola).
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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