Dolomiti - Gruppo Civetta-Moiazza
Data escursione: 8 Luglio 2020Vetta: Forcella Coldai - 2.191 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Escursione circolare compiuta in senso antiorario con partenza ed arrivo ai Piani di Pezzè (Alleghe) sui sentieri CAI 570-4, 556 e 564.
Parcheggiata l’auto nei pressi della stazione di arrivo della cabinovia che sale da Alleghe (quota 1460 metri circa, parcheggio a pagamento), incontro quasi subito il cartello con segnavia Rù de Porta nei pressi di un ponte di legno.
Il Rù de Porta è una impegnativa via escursionistica che collega la località di Piani di Pezzè al lago Coldai e costituisce una variante meno nota del classico giro per famiglie che raggiunge il laghetto a piedi passando per Malga Pioda e il rifugio Sonino al Coldai. Questa escursione prende il nome da un arco di roccia sotto il quale, un tempo, si transitava e caduto per cause naturali nel 1948. La presenza dell’arco è ricordata da un cartello posto lungo l’ascesa. (www.agordinodolomiti.it)
Il Rù de Porta richiede una buona conoscenza dei sentieri di montagna e non è quindi adatto a principianti che possono comunque raggiungere lo splendido laghetto alpino tramite varianti più facili.
La salita nel fitto ed ombroso bosco si presenta quasi subito ripida ma senza grosse difficoltà; già poco dopo la partenza si supera un buon dislivello e l’area di Piani di Pezzè appare in una bella veduta aerea che lascia spaziare lo sguardo fino al Fertazza.
L’ascensione solitaria avviene con un pò di apprensione: le notizie che l’orsa Gaia non sarà più catturata ed abbattuta, sicuramente rassicuranti per essa stessa e per tutti coloro che rispettano la natura, mi tengono vagamente all’erta, caso mai Gaia avesse sconfinato dal trentino al bellunese!
Uscito dalla sezione boschiva del sentiero, vengo attratto dalla possente parete nord-occidentale del Civetta, definita dallo scrittore Dino Buzzati “la muraglia di roccia più bella delle Alpi”.
A questo punto il percorso si fa più tecnico ed impegnativo; risalgo uno stretto canale roccioso esposto a nord-ovest aiutandomi in diversi passaggi con le mani (I° grado), incontrando il luogo in cui si trovava un tempo l’arco naturale, segnalato da un cartello, superando qualche lingua di neve nonostante la stagione avanzata ed il caldo, ed altri gerundi fino ad un ultimo passaggio che mi porta definitivamente in quota attraverso un prato fiorito che lascia intravedere oltre il laghetto alpino (quota 2143 m, ore 2 dalla partenza).
Dopo un doverosa sosta sulle sue rive, un ultimo, breve sforzo è necessario per salire la forcella Coldai (2191 m, quota massima raggiunta in questa escursione) oltre la quale appare, poco più in basso, il rifugio Sonino e, di fronte, la possente mole del Pelmo, definito Caregon del Padreterno.
Superato il rifugio, la discesa procede su traccia evidente ma scoscesa e dirupata per ritornare più tranquilla nei pressi di casera Pioda (1816 m). Presso forcella Alleghe (1820 m) imbocco sulla sinistra la stradina di servizio, contrassegnata sulla mappa dal segnavia 564, che mi porterà nuovamente ai Piani di Pezzè. (Ore 2 dal laghetto)
La zona dei Piani di Pezzè è un piacevole ritrovo per famiglie ed offre diverse occasioni per trascorrere una bella giornata immersi nella natura: moderni rifugi e ristoranti in quota, una zona asilo con il nuovissimo sentiero esperienziale e giochi d’acqua; un parco avventura con percorsi sugli alberi. Il tutto facilmente raggiungibile in auto o con il pratico impianto di risalita. (www.agordinodolomiti.it)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.