LAGORAI OCCIDENTALE |
Dosso di Costalta |
1.955 m |
(Valli Pinè – Mocheni) |
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Organizzata privatamente
inverno 2009 |
Difficoltà:
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T
Turistica |
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Ritorno sul Dosso di Costal ta a distanza di quasi cinquant’anni allorchè, adolescente, mi trovavo a trascorrere un periodo di vacanze estive in una colonia alpina, ancora attiva, nei pressi di Rizzolaga di Pinè. Già allora, per dirla con Kurt Diemberger, ero attratto dalla “curiosità di scoprire che cosa ci fosse dietro l’angolo”, ossia vedere la parte di orizzonte occultato dalla vetta, curiosità soddisfatta molto più tardi e non ancora appagata. Allora, salendo da Rizzolaga con un gruppo ristretto di coetanei, mi avventurai fino ad un centinaio di metri dalla cima, senza tuttavia raggiungerla per la concomitanza di cause varie fra cui spiccava soprattutto l’inesperienza. |
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La salita al Dosso di Costalta è facile, adatta a tutti, con dislivello modesto generalmente sicuro anche dopo abbondanti nevicate, ideale con ciaspole. Il Dosso di Costalta è un “panettone” poco impegnativo che tuttavia sfiora i 2000 metri, dalla cui cima si gode un ottimo panorama a 360°. Nelle giornate limpide, dall’ampia e pianeggiante cima si scorgono tutti i principali gruppi montuosi, in particolare il Gruppo del Brenta e la Catena del Lagorai, la Vigolana, le tre cime del Bondone, lo Stivo ed il monte Baldo.
Dall’Altopiano di Piné si raggiunge il Passo Redebus a quota 1455. Lasciata l’auto nei pressi del rifugio, si prende il sentiero 404 che sale rapidamente nel bosco. In poco meno di mezz’ora si arriva a Malga Pez (1583 m) con bel colpo d’occhio sulla Valle dei Mocheni e le inconfondibili cime del Gronlait e Fravort. A ridosso della malga, il sentiero prosegue nel bosco salendo per un centinaio di metri e quindi, in maniera più dolce, percorre fitte abetaie quasi in piano.
Si sbuca quindi nella grande radura di Malga Cambroncoi (1705 m) dove troneggia una bella statua lignea del Cristo, scolpita da Lunz (girovagandointrentino). i riprende quindi a salire il bosco in maniera abbastanza ripida e faticosa per raggiungere il Pianon, ossia il grande pianoro dal quale si perviene in breve alla cima, con la grande croce in ferro, ometti di pietra e resti di trincee della prima Guerra Mondiale. Il panorama è favoloso. (Circa 2,30 ore dal parcheggio)

La discesa avviene per la stessa traccia di salita fino a Malga Cambroncoi. Poi, in alternativa al sentiero 404, appena raggiunta la grande radura ed al limitare inferiore del bosco, si gira a sinistra per percorrere interamente la strada forestale che riporta al Passo Redebus in poco meno di due ore.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno.

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