Altopiano di Folgaria
Data escursione: 26 Agosto 2021Vetta: Dosso delle Somme - 1.670 m
Vetta: Dosso Martinella - 1.620 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Giro ad anello con partenza da Serrada in località Cogola. Si sale lungo il sentiero della Forra del Lupo (n. 137) raggiungendo il forte austro-ungarico di cima Dosso delle Somme. Si prosegue verso il rifugio Baita Tonda e si rientra a Serrada lungo il sentiero SAT 136.
Il percorso porta alla scoperta di un sistema di trincee realizzate dell’esercito austro-ungarico sul crinale della Martinella, nel tratto che dal paese di Serrada sale al forte Dosso delle Sommo.
La lunga trincea, per la quale si è mantenuto il nome di Forra del Lupo o Wolfsschlucht usato durante la guerra, è stata recuperata nel 2014 da un gruppo di volontari. Oggi, dopo anni di lavori (non ancora conclusi), l’itinerario è sicuramente uno dei più interessanti e spettacolari di questo territorio.
Mappa dell’escursione (dalla rete)
Il percorso, lungo circa 5 km, parte dal paese di Serrada, nei pressi del ristorante Cogola. Alla partenza un pannello illustra l’itinerario e offre un quadro delle principali vicende storiche che hanno interessato la zona. Lungo tutto l’itinerario, oltre alla segnaletica, sono presenti dei pannelli con foto storiche che permettono di confrontare il paesaggio attuale con quello di cent’anni fa.
Dopo un primo tratto nel quale il sentiero sale in un bel bosco di faggi, si giunge all’inizio della Forra del Lupo. Il percorso è scavato tra alte pareti di roccia e permette di percorrere lunghi tratti di trincea con feritoie ed osservatori posti a strapiombo sulla valle del Terragnolo. La vista spazia dal passo della Borcola ai contrafforti settentrionali del Pasubio, Col Santo e Col Santino, e sulla sottostante valle di Terragnolo.
Al termine della forra si raggiunge la località Caserme, dove sorgevano gli edifici che ospitavano la guarnigione del forte; il sentiero prosegue nella prima parte all’interno di una trincea e prosegue poi nei prati sottostanti il forte Dosso delle Somme, raggiungibile percorrendo un breve ma emozionante tratto in galleria. (2 ore 30 minuti, con tutte le soste del caso!)
Il forte, di cui restano imponenti ruderi, venne costruito tra il 1910 e il 1915 con il compito di controllare la sottostante valle di Terragnolo fino al passo della Borcola ed impedire tentativi di avanzata italiana verso Rovereto. Era la fortezza più grande e moderna degli Altipiani di Folgaria e Lavarone. Come testimoniano i numerosi crateri tuttora visibili nei pressi del forte, durante la guerra fu bombardato dalle artiglierie italiane, ma le macerie che vediamo oggi sono dovute soprattutto alle demolizioni effettuate nel 1936 per recuperare l’acciaio contenuto nella copertura.
(Testo in corsivo tratto da: trentinograndeguerra.it)
Per il rientro si può seguire il segnavia 136 che porta inizialmente al rifugio Baita Tonda e conduce successivamente a valle, al grande parcheggio posto poco sopra il punto di partenza. (1 ora e 30 minuti)
Sulla via del ritorno verso Rovereto abbiamo deviato in direzione di Besenello per la visita a Castel Beseno, il più vasto complesso fortificato del trentino, posizionato sulla sommità del dosso omonimo. Di origine medievale, la fortezza subì una profonda ristrutturazione nella prima metà del Cinquecento che le ha conferito l’attuale aspetto. (Poco più di un’ora per la visita, prenotazione obbligatoria con richiesta del green pass per l’accesso)
Profilo altimetrico
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.