Dos de Calà

PREALPI TRENTINE
Dos de Cala` 289 m
(Lago di Garda)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
primavera 2010
Difficoltà:
Escursionisti Esperti Attrezzato EEA
Escurs. Esperti Attrezzato
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Il sentiero è dedicato a Massimiliano Torti, giovane alpinista di Arco caduto nel 2000 sul Dente del Gigante. Percorso insolito che non raggiunge una cima ma si sviluppa in continua traversata, sostanzialmente senza dislivello ed attrezzato solo parzialmente, lungo una cengia artificiale molto esposta. Ambiente suggestivo per la verticalità delle pareti su cui corre e per il magnifico contrasto col lago di Garda e le cime circostanti (Stivo, Altissimo di Nago, Baldo).

Indispensabili: imbrago, caschetto ed alcuni rinvii; facoltativa la progressione in cordata.

 

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Si tratta di una via di roccia, lunga oltre due chilometri e mezzo, che sfrutta in larga parte un’esile e molto esposta cengia artificiale a strapiombo sul sottostante lago di Garda, ed attraversa in senso orizzontale la parete del Dos de Calà. E’ stata attrezzata con tratti di cordino metallico, una staffa metallica e numerosi spit disseminati lungo il tracciato.

Provenendo da Riva del Garda, poco dopo il ristorante “Casa della Trota” il cuiClicca per ingrandire accesso si trova in galleria, si parcheggia, con un pò di fortuna, in corrispondenza di una piccolissima piazzola sulla destra, sotto la parete rocciosa.
Si ritorna indietro, a piedi lungo la statale Gardesana, uscendo dalla galleria e si imbocca a sinistra il sentiero (indicazione) che porta a Pregasina. Il sentiero sale ripido nel bosco, attraversa un paio di volta la vecchia strada asfaltata, ora dismessa,Clicca per ingrandire fino ad incontrare una debole traccia di sentiero che, con un giro a mezza costa, si porta sul filo di un’aerea cresta a picco sul lago su cui sono ancorate le reti protettive per la strada sottostante. Si scende lungo la cresta sino ad un’apertura nella rete metallica in corrispondenza dell’inizio della cengia scavata nella roccia.

Clicca per ingrandireSi percorrere senza difficoltà tutta la prima parte della cengia, curiosamente ingabbiati all’interno della rete metallica di protezione.

Prima di arrivare a metà percorso si deve superare un tratto di un paio di metri in cui la cengia è franata: poiché non si riesce a superare l’ostacolo con una spaccata, bisogna appendersi di peso al cavo metallico e procedere in contrapposizione con i piedi.Clicca per ingrandire

 

Clicca per ingrandireSi procede sulla cengia fino ad una ulteriore interruzione: la discesa per alcuni metri sul terrazzino sottostante è affidata ad una staffa metallica ancorata in alto.

Dopo la calata, si percorre un breve tratto su sentierino e si ritorna nuovamente sulla cengia che si infila in una piccola valletta, interrompendo la continuità della parete. Ci si porta sull’altro versante, dove la cengia è nuovamente interrotta per alcuni metri. I tratti franati costringono a procedere trattenendo con forza il cavo d’acciaio e puntando i piedi alla parete.

Clicca per ingrandireAncora qualche centinaio di metri inizialmente su cengia e poi su sentiero ghiaioso molto ripido e si giunge nei pressi dell’Hotel Pier ed alla strada statale (gardesana occidentale). Clicca per ingrandirePercorrendola in direzione di Riva, in un paio di chilometri si perviene al piccolo parcheggio (attenzione alla strada molto trafficata ed alle numerose gallerie).

 

 

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Cartello segnavia : clicca per aprire la foto Inizio tratto attrezzato : clicca per aprire la foto Panorama dal sentiero : clicca per aprire la foto Cengia artificiale : clicca per aprire la foto Il mio piede sinistro : clicca per aprire la foto Cengia artificiale : clicca per aprire la foto

Mappa della cima:

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