Appennino tosco-emiliano
Data escursione: 21 Dicembre 2024Vetta: Punta Sofia (croce) - 1.939 m
Vetta: Corno alle Scale - 1.945 m
Vetta: Punta Giorgina - 1.927 m
Vetta: Passo Strofinatoio - 1.847 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Nel giorno del solstizio d’inverno, in una giornata perfetta per innevamento e condizioni atmosferiche, siamo ritornati sull’Appennino bolognese, meta frequentata più volte sia d’estate che d’inverno considerata la relativa distanza dalla nostra residenza e la facilità con cui può essere raggiunta.
Escursione: ad anello, compiuta in senso orario.
Tempi: ore 5,30 compresa la sosta al rifugio Duca degli Abruzzi (1775 m), presso il lago Scaffaiolo.
Difficoltà: per escursionisti esperti, in ambiente innevato (EEAI). Il dislivello relativo è di circa di 500 metri ma quello assoluto risulta maggiore considerando i diversi saliscendi compresi tra la croce di Punta Sofia ed il passo Tre Termini, da percorrere parte in cresta e parte sui versanti settentrionali sotto le cime del monte Cornaccio (1881 m) e del Cupolino (1853 m).
Attrezzatura: ramponcini da ghiaccio assolutamente indispensabili nel percorso di cresta, da alternare alle ciaspole, portate a spalla, se non si vuole sprofondare fino al ginocchio nei punti dove la neve si accumula con maggior facilità.
Dal parcheggio a quota 1460 m. circa, abbiamo optato per la salita diretta alla croce di vetta, data la conoscenza dell’ambiente per averlo frequentato più volte e la presenza di neve, percorrendo un lato battuto della pista da sci che scende dal rifugio delle Rocce (1714 m) e successivamente, con percorso libero , in direzione della grande croce di Punta Sofia (poco meno di ore 2 dal parcheggio).
In breve, con percorso in cresta e pressochè pianeggiante, si raggiunge la massima elevazione del Corno dove arriva altresì un impianto di risalita. Dalla cima vera e propria comincia un panoramico ed abbastanza impegnativo percorso di cresta che scende verso Punta Giorgina ed il sottostante passo Strofinatoio. Il percorso, ora non più in cresta, riprende nuovamente in direzione del monte Cornaccio (che non risaliamo) ed il passo dei Tre Termini, a quota 1785 m .
Per il valico, un tempo noto come passo della Calanca, transitava una delle più frequentate vie di epoca medievale; l’odierno toponimo entrò in uso alla fine del ‘700, quando il passo divenne punto di contatto tra i territori dello Stato Pontificio, degli Estensi ed il granducato di Toscana. Il valico è rimarcato da un cippo confinario in arenaria, sul quale si intuiscono ancora le iscrizioni relative all’anno di collocazione e ai confini settecenteschi. (Parco regionale del Corno alle Scale)
Dal passo dei Tre Termini ed ai piedi del Cupolino, volgendo lo sguardo verso occidente, appare la catena delle alpi Apuane ed il profilo lineare del mar Tirreno. Siamo ormai prossimi al lago Scaffaiolo ed al rifugio Duca degli Abruzzi dove ci concediamo una sosta ristoratrice (ore 1,30 dalla cima del Corno).
Per il ritorno, seguiamo alcune tracce di ciaspolatori saliti al Duca degli Abruzzi fino al sottostante rifugio Le Malghe (1641 m), posizionato nei pressi di una pista da sci che seguiremo in discesa fino al parcheggio (poco meno di 1 ora dal Duca degli Abruzzi).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.