1. Adagio - A Marcello
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Da Cedegolo, in val Camonica, si sale a destra lungo una valle laterale fino a Valle di Saviore. Oltrepassato l’abitato si continua, su stretta e ripida stradina asfaltata, fino a malga Lincino (1625 m) dove si lascia l’auto nei pressi della stazione a valle della teleferica che serve il rifugio Lissone.
Si parte alla grande superando i circa 400 metri di dislivello che separano la stazione a valle della teleferica da quella a monte fino al vicino rifugio Lissone (2020 m), adagiato nei pressi della piccola conca lacustre artificiale originata dalla costruzione della diga del 1911. Il sentiero 15, inizialmente pianeggiante ma che continua presto in maniera ripida tra sassi granitici in qualche modo tagliati a formare dei gradini, ci porterà al rifugio Lissone attraverso le “scale dell’Adamè” in circa un’ora. Dal rifugio si prosegue per un breve tratto pianeggiante sul sentiero n. 1 per immettersi poi su quello contraddistinto dal segnavia n. 24 (primo bivio segnalato su pietra piatta). Al raggiungimento di un secondo bivio, anch’esso segnalato su una grossa pietra piatta, a destra si va al Forcel Rosso mentre a sinistra si procede per la ferrata Erminio Arosio, in direzione del Corno di Grevo e della targa bianca in metallo che segnala l’attacco della via. Nei pressi dell’attaco, si può visitare una breve galleria risalente alla Prima Guerra con vista sul ghiacciaio dell’Adamello. La ferrata supera un dislivello di circa 500 metri lungo una cresta formata da enormi blocchi granitici piuttosto lisci, con pochi appigli naturali e qualche appoggio artificiale; è molto esposta, lunga ed impegna molto le braccia. Alcuni passaggi verticali sono assistiti da staffe metalliche ma è necessaria la trazione sul cavo per la maggior parte della salita. Dopo essere giunti sopra l´estetico diedro ed aver superato un breve tratto su cresta particolarmente affilata si aggira a destra un costone di roccia e si prosegue fino ad un caratteristico camino, molto stretto, in cui uno zaino ingombrante fatica a passare. Affrontate le ultime placche rocciose, si sbuca su un piccolo pianoro, considerato l’anticima del Corno di Grevo, dove termina il cavo. Grandiosa la vista sul ghiacciaio dell’Adamello.
Panorama verso nord dalla ferrata di cresta: gruppo dell’Adamello. La salita alla cima vera e propria, poche decine di metri più in alto, non è proibitiva; sono necessari solo passo sicuro e maggiore attenzione non essendo più presente alcuna attrezzatura. Per l’intera ferrata sono necessarie circa 3 ore (circa 5,20 ore in totale dal parcheggio di malga Lincino).
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione) La via di discesa è vicina al luogo dove termina quella di salita. Il cavo, ancorato ad un grosso masso, scende rapidamente lungo roccette abbastanza insidiose ed instabili per circa 50 metri. Terminato il cavo si continua a scendere per un ripido canalino di roccette sul versante del lago di Malga Bissina. Si transita presso una caverna della Prima Guerra Mondiale e, continuando la discesa su terreno molto accidentato, si giunge sul sentiero che scende al rifugio Val di Fumo mentre a destra risale il Forcel Rosso (2621 m). In forcella è d’obbligo una breve visita ai resti militari risalenti alla Prima Guerra Mondiale, quando il passo era zona di confine, prima della discesa verso il rifugio. Per circa 200 m di dislivello, la discesa è faticosa ed impegnativa a causa della traccia esigua e molto ripida lungo un franoso canale. Si scende poi, più dolcemente, fino ad incontrare il bivio segnalato su pietra, visto alla salita, e da lì in discesa verso il rifugio Lissone, sulla stessa via dell’andata. Si ritorna poi verso malga Lincino ripercorrendo in discesa le “scale dell’Adamè”. (ore 3,20 dall’anticima) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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