1. Piano Sonata in A major parte - Schubert
|
||||||||||||||||||
Dal centro di Calalzo di Cadore si seguono le indicazioni per la val d’Oten e dopo 2 Km circa, all’altezza del bar Alpino, posto sulla confluenza della suddetta valle con quella Vedessana, si può parcheggiare l’auto (847 m). Si imbocca quindi la val Vedessana sulla destra, solitamente chiusa al traffico veicolare nel periodo invernale, e si procede con salita dolce in mezzo al bosco lungo il rio che fiancheggia la strada fino ai Fienili Stua (1164 m).
In località Stua si inizia a salire lungo il tracciato del sentiero estivo 261. Il sentiero, che risale una comoda carrareccia dalla pendenza mai troppo accentuata, è battuto meccanicamente e non richiede l’uso delle ciaspole fin oltre i Fienili Costapiana (1337 m). Il percorso è ben segnalato con tabelle verticali ed i classici segni bianco-rossi sugl’alberi. Il bosco non è mai troppo fitto e lascia, di tanto in tanto, spazi aperti sulla lontana catena degli Spalti di Toro verso sud e sul più vicino Cimon del Froppa a nord. Soltanto in località La Serra (1600 m circa), sul versante settentrionale del Col Negro, la traccia nella neve si fa più stretta e la salita richiede le ciaspole calzate. Il bosco si fa ora più rado per uscire, nell’ultimo quarto della salita, sui prati innevati del Roccolo (quota 1800 m circa) e risalire poi l’ultimo pendio che porta sull’ampia spianata nella quale è adagiato il rifugio Chiggiato. La salita al Col Negro, su neve non battuta, richiede al massimo dieci minuti ed è assolutamente da fare per il vasto panorama che offre sulla vicina ed incombente catena delle Marmarole, chiusa verso ovest da Cima Scotter, separata dal possente Antelao dalla forcella Piccola. (Ore 3,30 dal parcheggio)
Panorama dal Col Negro verso sud-ovest: da sinistra Spalti di Toro, Cima dei Preti e Duranno. In primo piano Le Scalette ed Antelao. Nel fondovalle il lago di Centro Cadore. Per il rientro optiamo di scendere sul sentiero 260 che cala in maniera ripida in mezzo al bosco, sempre con traccia evidente e buoni segnali bianco-rossi sugl’alberi. Si perde quota velocemente in direzione ovest per poi girare verso sud ed affacciarsi sulla sottostante val d’Oten fino ad incontrare il rio Diassa (1400 m circa). Tolte le ciaspole, procediamo liberamente sul largo falsopiano fino ad intersecare la carrareccia (sentiero 255) che proviene dal rifugio Galassi ed accompagna al bar Alla Pineta (1044 m). Per strada asfaltata ritorniamo al bar Alpino, punto di partenza ed arrivo. (ore 2 dal rifugio)
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Lastoni di ForminMonte Sief »