1. L`ultima notte - Coro Castel Flavon (BZ)
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Panorama dal Col Margherita verso est-sud: da cime d’Auta alle Pale di San Martino.
La vetta del Col Margherita rappresenta l’ultimo cocuzzolo orientale della lunga dorsale che separa la Valle di S. Pellegrino dalla Val Travignolo. La catena parte ad est di Predazzo, in Val di Fiemme, e si sviluppa verso oriente fino a Falcade nel Veneto, dove si esaurisce. Il versante settentrionale è ripido e dirupato, mentre questo meridionale digrada dolcemente verso Passo Valles. Le cime principali, Bocche (m 2745) e Juribrutto (m 2697), sono assai frequentate in inverno perché relativamente sicure da valanghe. Il Col Margherita è ingiustamente trascurato ma offre in alternativa escursioni solitarie, lontano dalla ressa. (girovagandointrentino.it) Panorama dal Col Margherita verso nord-est: da Cima Uomo, Marmolada, cime d’Auta ai primi contrafforti delle Pale di San Martino. (Foto di Alberto Zerbini, compagno d’escursione) Si parte dal passo di Valles (2031 m), seguendo la traccia della stradina sterrata, sepolta sotto trenta cm di neve fresca, che s’inoltra verso casera Pradazzo, raggiungibile in breve tempo. Oltrepassata la malga, sempre seguendo la stradina in leggerissima salita, dirigiamo per una specie di valletta che subito dopo si apre sui prati innevati di Campigol dove vi sono alcune torbiere e piccolissimi specchi d’acqua, tipici delle catene montuose di porfido. Proseguendo ai margini della pista da sci, in fase di preparazione per l’imminente stagione invernale, si scorge in alto la grande costruzione della stazione d’arrivo della funivia che sale dal passo San Pellegrino. Superato l’edificio, restano poche centinaia di metri per giungere sulla piatta cima del Col Margherita. (ore 2,30 dalla partenza) Il panorama dalla cima è grandioso e pretende una lunga sosta da dedicare alle foto ed al recupero delle energie spese. Poco lontano, quasi a portata di mano, il bianco e sassoso profilo di cima Juribrutto, al limite visivo del crinale ondulato che lo separa dalla cima appena raggiunta. Considerati la magnifica giornata di sole ed il tempo ancora a disposizione, si opta per percorrere parte di quel crinale e raggiungere quota 2575, per gustare il profilo di Col Margherita da quel punto di vista. (poco più di 20 minuti dalla cima principale) Il ritorno segue la stessa via di salita fino alla stazione a monte della funivia per abbandonare poi la pista da sci, percorsa in salita, e procedere liberamente in discesa sul manto nevoso intatto, zigzagando tra lievi dossi ed avvallamenti, lungo una via ideale che ha come obiettivo la depressione di forcella Pradazzo ed il vecchio percorso seguito in salita. (poco più di due ore da quota 2575)
Pale di San Martino da Passo Rolle, sulla strada del ritorno nel tardo pomeriggio. (Foto di Alberto Zerbini, compagno d’escursione) (Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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