1. Concerto per flautino II mov - Vivaldi
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Panorama verso nord-est da cima Col Duro: da sinistra Mondeval, Cernera, Formin, Croda da Lago, Becco di Mezzodì in primo piano, Rocheta Prendera ed Antealo.
ll Col Duro è una modesta elevazione, erbosa in estate, che fa parte del gruppo Becco di Mezzodì – Le Rochete, ed è una meta frequentata nel periodo invernale. Pur non essendo di altezza notevole, dalla sua vetta si gode una splendida visione sui vicini gruppi montuosi posti a nord-est: Lastroni di Formin e Croda da Lago, con le loro pareti rocciose che cadono perpendicolari sulla vasta conca di Mondeval, ed il gruppo de Le Rochete, che incombe sullo spartiacque tra la valle del Cadore e quella Fiorentina. Poco distanti, i massicci di Pelmo e Civetta occupano gran parte dell’orizzonte meridionale. Itinerario facile ma molto remunerativo dal punto di vista paesaggistico. Panorama verso sud da casera Prendera: da sinistra gruppo Bel Pra – Bastioni, Antelao, Pelmo e Civetta.
La forestale, con neve ben battuta, contrassegnata con sentiero CAI 467, consente di raggiungere comodamente dapprima malga Fiorentina e quindi il rifugio Città di Fiume (1918 m, chiuso). L’itinerario che conduce al rifugio è adatto anche ai principianti e consente di godere di uno splendido panorama sulle più famose cime delle Dolomiti. Il sentiero percorribile sia a piedi che con ciaspole, a seconda delle condizioni del manto nevoso, si estende sotto il massiccio del Pelmo.
Panorama verso nord-est da forcella Puina: da sinistra gruppo Le Rochete, Sorapis, gruppo Bel Pra – Bastioni ed Antelao.
Poco dopo la casera le tracce nella neve si perdono; si continua comunque verso nord in direzione della larga forcella Col Duro, sempre ben visibile. La salita si fa più impegnativa fino alla forcella (2295 m) dove la vista spazia sulla conca di Mondeval e sui gruppi dolomitici che la sovrastano. Si riprende a salire il dolce pendio del Col Duro seguendo a sinistra un percorso non obbligato fino a raggiungerne la vetta (ore 1 dalla casera Prendera). (Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini)
Il ritorno ricalca sostanzialmente il medesimo percorso di salita, impegnandoci per ulteriori tre ore.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |

Mappa della cima:
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