Croda Granda
Data escursione: 4 Maggio 2021Vetta: Anticima - 1.766 m
Vetta: Croce di vetta - 1.747 m
Vetta: Cippo Battisti - 1.745 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
Ripetizione dell’escursione portata a termine a fine inverno 2011, classificata allora tra le “incompiute” per non essere riuscito a raggiungere la croce di vetta.
(https://www.lemiecime.it/col-di-luna/)
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Poco sopra l’abitato di Frassenè, in località Fienili Domadore, si parcheggia l’auto a quota 1160 circa. Per nostra fortuna, ci aggreghiamo ad una escursionista del luogo, la signora Norma, ed al proprio cane. Anzichè procedere, come dieci anni prima, sulla forestale asfaltata che risulta gravemente danneggiata dalla tempesta Vaia (2018) e dal torrente Pissandol, come si vedrà al ritorno, percorriamo un sentiero più alto rispetto alla forestale, libero da neve, che si innesta, verso quota 1440 m, sul sentiero CAI 772. Lasciata la compagnia di Norma, che ritorna a Frassenè, si continua sul sentiero 772, con ciaspole calzate, in direzione di malga Luna.
Oltre la malga (1595 m), con un breve strappo in salita, il 772 si innesta sul sentiero 773 che a destra porta al rifugio Scarpa. Si procede invece a sinistra verso il passo del Col di Luna incrociando dapprima una croce lignea. Aggirando un dosso a salire, con un lungo traverso affianchiamo il Coston di Luna tagliandone i pendii settentrionali, fino a guadagnare l’omonimo passo .
La china rocciosa del Coston di Luna si stacca dal massiccio della Croda Granda ed oltre l’omonimo valico s’allunga ulteriormente ad est culminando nel Col di Luna propriamente detto. Il suo profilo sommitale è dolcemente ondulato ed erboso mentre i fianchi scendono con erte boscaglie.
Al passo (1718 m) inizia il sentiero 733 e la dorsale del Col di Luna che ci accompagnerà, sull’anticima (ore 3 dalla partenza) e quindi alla grande croce di ferro; su un pulpito poco più esterno si erge un cippo dedicato a Cesare Battisti, l’irredentista trentino, dai combattenti di Frassenè.
Profilo altimetrico
Nei pressi del cippo Battisti il sentiero 733 scende, con andamento sud-est, in direzione di forcella Aurine. Intorno quota 1500 metri un cartello segnaletico indirizza a sinistra verso Frassenè. Questa deviazione ci era stata suggerita da Norma ma si affronta con un poco di apprensione poichè priva di tracce sulla poca neve, ancora presente, e con rari e sbiaditi segni rosso-blu sugl’alberi. Procedendo in lieve discesa la traccia di sentiero attraversa una vasta zona di bosco devastato dalla tempesta Vaia e la ricerca dei segnali si fa un poco più difficoltosa. Essa diviene più evidente nei pressi di una piccola radura dove sorge la Baita di Berto (1390 m circa). Da questo punto la discesa si fa più spedita fino ad incontrare la val Domadore, presso un ponte sul torrente Pissandol (1222 m) e poi la forestale, gravemente danneggiata dal torrente, fino al parcheggio (ore 2 dalla cima).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.