1. Incompiuta I mov - Schubert sito
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Alla ricerca del Col di Luna.
Poco sopra l’abitato di Frassenè, in località Fienili Domadore, si parcheggia l’auto, a quota 1150 circa, dove la strada cessa di essere pulita dalla neve e, calzate le ciaspole quasi subito per la presenza di un sottile strato di neve gelata, si prende a salire la stretta val Domadore. Essa presenta un aspetto insolito: la sinistra orografica (per chi sale), esposta a nord, è completamente innevata mentre la destra, esposta a sud e libera da neve, assume un aspetto da tardo autunno od inizio primavera. In corrispondenza di un ponte sopra il rio, a dieci minuti dal parcheggio, si offre a sinistra un’alternativa al tracciato di salita scelto all’origine, vale a dire il sentiero 772 che accompagna alla Malga Luna. La scelta, suffragata da un cartello con indicazioni per Forcella Aurine e Col di Luna, da evidenti tracce nella neve fresca e dal fatto che è riportata, sulla nostra carta escursionistica, come altro sentiero, si dimostrerà poco felice. Più avanti, in corrispondenza di una piccola radura con graziosa baita , un nuovo cartello indirizza verso il Col di Luna su manto nevoso privo di tracce. Dopo lungo peregrinare in una fitta ed erta abetaia alla ricerca di sbiaditi segni sugl’alberi, decidiamo di tornare sui nostri passi ritrovandoci nuovamente al ponte sul rio con l’unica certezza di aver perso tempo inutilmente. Riprendiamo la salita verso Malga Luna lungo l’originario tracciato del 772 ed in poco più di un’ora raggiungiamo l’ampia radura dove sorge la vecchia malga (datata 1881), a quota 1595 m. Alla malga, avendo il resto della compagnia optato per un soleggiato riposo, procedo da solo nel tentativo di intercettare il sentiero più alto (il 773) che proviene dal rifugio Scarpa ed accompagna al Passo del Col di Luna. Superato l’incrocio prendo a sinistra (segnale) ma al limite superiore del bosco le indicazioni si perdono nuovamente ed un’unica traccia nel manto nevoso, spesso oltre un metro, mi indirizza verso sud in direzione del Coston di Luna in un ambiente invernale di incredibile bellezza. L’altitudine raggiunta (1.778 m) supera di gran lunga la quota del Col di Luna senza che intorno e sotto di me si configuri alcuna cima propriamente detta. Interrogato, un solitario escursionista che sta salendo mi fornisce indicazioni approssimative circa il mio obiettivo e così, ritornando nuovamente sui miei passi, riprendo a salire spinto dalla curiosità più che dalla volontà di raggiungere l’obiettivo. Superato un piccolo punto panoramico con grande croce in legno ed oltre un dosso mi appare l’incavo del Passo, più alla portata dello zoom della mia fotocamera che delle mie ciaspole. Si è fatto tardi e l’impegno di ricongiungermi alla malga con il resto delle compagnia va rispettato. Il rientro al parcheggio richiederà un’altr’ora in questa sorta di rock and roll alpino che, per dirla con Celentano, mi ha visto tornare più volte “sui miei passi e sulla vecchia strada”. E questa giornata, ricca di sorprese, poteva finire forse in un modo migliore, senza riservarmi altresì quella dell’eliminazione del Milan dalla Champions League!
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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