1. Canti Alpini - Bombardano Cortina
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![]() Sul Col dei Bos è stata tracciata una via ferrata, la Brigata Alpina, considerata moderatamente difficile con il tratto iniziale difficile e qualche passaggio da non sottovalutare. Punto di inizio escursione è il parcheggio del ristorante “da Strobel” sulla strada che collega Cortina al passo Falzarego, a quota 2.050 metri circa, ad un chilometro dal passo stesso.
La via attrezzata inizia subito verticalmente. Il cavo sempre presente e qualche staffa risultano molto utili nel percorrere questo punto chiave della ferrata, esposto, che viene superato facendo forza con le braccia per la roccia che risulta abbastanza levigata. Superata la verticale parte iniziale la visuale si apre sui sottostanti resti militari. Dal punto di vista tecnico si è affrontato la sezione più impegnativa, per verticalità e scarsità di appigli, mentre la ferrata sarà caratterizzata successivamente da passaggi più arrampicabili.
Nel punto in cui si stacca la via di fuga, alcuni ometti in pietra indicano la continuazione della salita, proseguendo la quale si individua nuovamente il cavo metallico che risale una esposta e verticale nuova parete rocciosa al termine della quale si esce sui prati sommitali dell’anticima ed in pochi minuti sulla cima vera e propria. (Ore 2,20 dal parcheggio)
Panorama dalla cima del Col dei Bos: da sinistra Piccolo Lagazuoi, Lagazuoi Grande, gruppo di Fanes, val Travenanzes e Tofana di Rozes.
Al parcheggio l’orologio segna le ore 13 in punto. Sono trascorse esattamente 4 ore da quando lo abbiamo lasciato per percorrere la via ferrata “Brigata Alpina”. Sarebbe un vero delitto ritornare al caldo afoso della pianura avendo un intero pomeriggio a disposizione da trascorrere in quota. Si opta quindi per l’ascensione al Sas de Stria, poco distante, mai salito in precedenza ma la cui fama di cima oltremodo suggestiva mi ha sempre attratto. Un breve trasferimento, circa un paio di chilometri su strada asfaltata, ci porta all’imboccatura della Valparola fino al museo storico del forte “Intra i Sas” dove si parcheggia nuovamente l’auto (2.183 m).
La funzione del forte, la cui costruzione ebbe inizio nel 1897 da parte dell’esercito austro-ungarico, era quella di respingere una possibile avanzata dell’esercito italiano dalla Val Boite (Cortina d’Ampezzo) e dalla Val Cordevole (Caprile) per proseguire poi verso la Val Badia. (wikipedia.org) La salita al Sas de Stria rappresenta una bellissima escursione, relativamente facile e poco faticosa, ma estremamente appagante. Oltre alle numerose tracce di trincee, manufatti e gallerie scavate durante la prima guerra mondiale (il Sas de Stria era un punto d’osservazione strategico per gli austro-ungarici), la cima è uno dei più bei balconi panoramici delle Dolomiti. La via normale parte nei pressi del piccolo museo “Forte Intra i Sas”, segnavia 424. Tracce evidenti risalgono il primo risalto roccioso, con un caratteristico enorme masso posato in posizione instabile; seguono ripide rampe per tracce non obbligate che si mantengono al centro del grande piano inclinato, rivolto verso occidente. Ora si tratta di aggredire la cuspide della cima, sempre ben evidente verso sud-est. Il panorama è davvero fantastico. E’ l’immensa magia delle Dolomiti!
Panorama dalla cima del Sas de Stria: da sinistra Piccolo Lagazuoi, con la Tofana di Rozes in secondo piano e davanti il Col dei Bos, il Sorapis sullo sfondo. A destra della croce di vetta sullo sfondo l’Antelao, Pelmo e Civetta. Davanti, in prospettiva, Croda da Lago, Averau, Cernera ed il Col Galina. Il rientro avviene a ritroso affrontando con qualche variante la via di salita e prestando maggior attenzione al più impegnativo settore sommitale. (45 minuti dalla cima) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno per entrambi i percorsi. Il tratto tra ristorante Strobel e forte Intra i Sas è stato coperto in auto. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |

Mappa della cima:
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