1. Dolinta (Crodaioli)
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Il versante settentrionale del gruppo montuoso si presenta relativamente dolce e digradante verso la Val Travenanzes mentre quello meridionale è a strapiombo sulla sottostante strada che porta al passo Falzarego.
Poco prima del passo si parcheggia l’auto presso il rifugio Col Gallina (2.060 m circa). Dal parcheggio si stacca un sentiero (indicazioni) che sale tra gli alberi ed in poco tempo si innesta sul 423 che proviene dal passo Falzarego. Il sentiero sfocia quindi, a quota 2166 m, nella stradina militare che passa sotto le pareti rocciose delle Torri del Falzarego incontrando i ruderi dell’ex ospedale militare, una spettrale borgata tra le rocce che incute desolazione, angoscia e orrore per le atroci sofferenze della guerra. Tutta la zona fu teatro di sanguinosi combattimenti tra italiani ed austro-ungarici durante la Grande Guerra e vide il calvario della brigata Reggio (45° e 46° fanteria), lanciata a conquistare i rilievi del Col dei Bos e di Cima Falzarego, nella speranza di puntare poi sul Lagazuoi. La scarsa presenza di neve per l’esposizione a sud, nonostante la quota, permette di non calzare le ciaspole. La stradina militare continua in leggera discesa fino alla quota 2035 m, supera una breve galleria di guerra e riprende a salire in direzione della forcella Col dei Bos (2331 m) tra il Colle omonimo ed il Castelletto. Ci troviamo ormai nel versante settentrionale del Col dei Bos ed all’accesso orientale della lunga Val Travenanzes che separa nettamente il gruppo delle 3 Tofane dai dirimpettai gruppi Lagazuoi Grande, Cime di Fanes, Ciaval, Furcia Rossa e Vallon Bianco. In forcella, con stele commemorativa, le ciaspole inzainate ritornano indispensabili; calzatele, si riprende la salita verso la prima meta in compagnia, a debita distanza, di camosci solitari che pascolano sulle vertiginose creste erbose, esposte al sole e libere da neve. Per quello che ne sappiamo, potrebbe trattarsi dello stesso camoscio che corre veloce di balzo in balzo per confonderci le idee! La cima del Col dei Bos, con curiosa cupola manufatta parzialmente coperta di neve e piccola croce di legno e filo spinato, si raggiunge con non poca fatica. Complice la bella giornata di sole, il panorama dalla vetta è assicurato.
Si scende dal Col in maniera veramente ripida, togliendo le ciaspole e sprofondando nella neve fresca fino al ginocchio. In pochissimo spazio si perde una sessantina di metri prima di raggiungere un avvallamento oltre il quale si riprende a salire in direzione di Cima Falzarego, la seconda meta della giornata. La discesa alla forcella Travenanzes, l’accesso occidentale alla lunga valle omonima, richiede lo stesso impegno ed attenzione della precedente discesa dal Col. Dalla forcella si procede in direzione sud verso la pista da sci che proviene dal Piccolo Lagazuoi. Si transita sotto Punta Berrino nei pressi delle Gallerie del Lagazuoi e poco prima di arrivare al passo si devia a sinistra in direzione del rifugio Col Gallina e dell’auto parcheggiata. (complessivamente ore 5,30 dall’inizio escursione)
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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