1. Canzone del Grappa
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Il versante meridionale del massiccio, rivolto alla pianura, morfologicamente presenta la struttura tipica di un altopiano, sorretto da alte e ripide scarpate boscose, apparentemente inaccessibili, che costudiscono ampie conche, modellate da antichi ghiacciai, con tipologie prevalenti a pascolo e praterie di quota.
Per la sua struttura morfologica, il monte Grappa non è una cima esaltante, specie in inverno e con poca neve. I suoi dolci pendii a pascolo, ingialliti dall’autunno, e la scarsa vegetazione in quota lo fanno apparire brullo, quasi arido. Ma, ne sono certo, una abbondante nevicata lo renderebbe più apprezzato. Lo riscatta ampiamente il suo monumento simbolo, costruito sulla vastissima cima, testimone silenzioso del sacrificio di tanti soldati, amanti della vita, che qui trovarono la morte. La strada Generale Giardino, nata come strada militare, ora asfaltata ma chiusa nei mesi invernali dopo le prime nevicate, rappresenta un ottimo accesso al massiccio partendo da Romano D’Ezzelino, almeno fino alla baita Ca Mol (1232 m), poco oltre località Campo Croce. Il percorso ad anello baita Ca Mol – Cima Grappa 001 (www.montegrappa.org), con uso di ciaspole nel periodo invernale, è stato affrontato in senso antiorario, passando per il rifugio Bassano (1745 m). Si snoda in parte su mulattiera e brevi tratti su strada asfaltata, a volte su crinali molto esposti o pascoli recintati, a volte tra dolci e protetti avvallamenti. Non abbiamo mai usato le ciaspole su un manto nevoso poco spesso ed in condizioni assai mutevoli, quasi assente nei crinali esposti a sud o compatto nei tratti sferzati dal vento, altre volte soffice ed abbastanza spesso nelle conche riparate. La salita percorre quasi per intero il sentiero n. 100, toccando i monti Legnarola (1327m ), poco dopo malga Ca Mol, il Colombera (1449 m) ed il Meda (1628 m), tutte e tre le cime con stupendi panorami verso la pianura, oltre mille metri in basso e suggestive visioni sulla laguna veneta, i colli Euganei ed oltre, il crinale appenninico. Dopo il monte Meda si affronta l’ultimo erto pendio, condiviso con il sent. n. 80, per raggiungere la cima con il Sacrario ed infine il rifugio, in poco meno di tre ore da partenza. La discesa segue un breve tratto asfaltato fino alle indicazioni dei sentieri 80 – 100. Sul presunto sentiero n. 80, coperto da neve fresca, teniamo quindi la direzione Val di Poise sulla destra di C. Pellizzari ( 1523 m, con costruzione gialla e chiesetta) fino a riprendere la strada asfaltata che lasciamo prestissimo per raggiungere una malga adibita ad agriturismo (chiusa). A causa di indicazioni un pò sbiadite e neve più abbondante indugiamo un pò di tempo nella scelta del percorso verso malga Osteria Vecia (1261 m, pure chiusa), nostro prossimo obiettivo, in realtà poco distante ma non visibile dal nostro punto di osservazione. Oltre l’osteria si abbandona il sentiero 80 (attenzione al bivio non segnalato) per transitare su largo sentiero innevato nel bosco fino a ritornare sulla strada asfaltata che riporta a malga Ca Mol (circa due ore dal rifugio Bassano). |
Mappa della cima:
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