Cima Costabella (Baldo)

PREALPI VENETE
Cima Costabella 2.050 m
(Catena del Baldo)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
metà aprile 2018
Difficoltà:
Escursionisti EAI
Escursionisti ambiente innev.
Scarica traccia GPS in formato GPX, GDB e KMZ
      1. Flower duet - Lakme` de Delibes
Il Monte Baldo è il più meridionale dei rilievi prealpini che dominano la pianura padano-veneta. Strutturalmente corrisponde ad una lunga piega, assimilabile ad una grande onda diretta da sud-ovest a nord-est.  La grande piega è stata aggredita dall’erosione che ha largamente smantellato la parte sommitale e ha creato caratteristici modellamenti. Ben noti sono i circhi glaciali, che appaiono come coppe interposte tra una cima e l’altra. (www.trekking.it)

Cima Costabella è la prima cima della catena del monte Baldo, per chi proviene da sud, che supera i 2000 metri di quota. Dalla cima, su cui è posto un piccolo osservatorio in muratura con l’indicazione dei gruppi montuosi circostanti, si gode un ottimo panorama che spazia sul sottostante lago di Garda centro-meridionale, sulle prealpi ed alpi bresciane fino al gruppo dell´Adamello-Presanella, sulle vicine cime del Baldo e della Lessinia fino al gruppo Pasubio-Carega. La salita alla cima non presenta particolari difficoltà ed è percorribile anche con la neve.

Panorama verso nord-est dal rifugio Chierego: da sinistra cima Costabella, bocchetta di Coal Santo, Coal Santo, passo del Camino e vetta delle Buse.

Foto panoramicaBocchetta Naole

Il punto di partenza della nostra escursione è malga Valfredda (1321 m), bella testimonianza dell’economia di alpeggio, con muri a secco e peculiari caratteristiche costruttive, posizionata sul versante est della catena del Baldo e raggiunta mediante comoda stradina asfaltata che sale verso malga Ime da località Spiazzi (nota per il santuario Madonna della Corona).Vista sul Garda

A fianco alla malga sale il sentiero n° 656 “Lino Ottaviani“. Dopo un breve tratto quasi pianeggiante, esso si inerpica nel folto di una faggeta e dopo parecchie serpentine, giunge presso la bocchetta di Naole (1686 m). Alla bocchetta la vista si apre sul sottostante lago di Garda; si prosegue verso destra rimanendo sul filo di cresta fiancheggiando le prime tracce di neve (e sicuramente ultime!) fino a raggiungere il rifugio Fiori del Baldo (1815 m) e poco oltre il Chierego (1911 m). In cimaDal rifugio Chierego, in circa mezz’ora si raggiunge la cima su percorso innevato, seguendo il filo di cresta. (Ore 2,30 da malga Valfredda, soste escluse)

Ritorno Dalla cima l’itinerario ripercorre verso sud, in discesa, la panoramica cresta di Costabella che fa da spartiacque tra la valle dell’Adige e la vallata del lago di Garda transitando nuovamente per il rifugio Chierego e la vicina chiesetta. Dopo una breve sosta presso il rifugio Fiori del Baldo si riprende la discesa in cresta per risalire brevemente un’elevazione dove è posto un cippo commemorativo dei caduti della Grande Guerra, poco più in alto rispetto la bocchetta di Naole. Un’ultima breve salita riporta al cospetto dell’ex forte di Naole e della caratteristica “Muraglia di Naole“, eretta a protezione del bestiame dai precipizi orientali. Muraglia di Naole

Forte di Naole – E’ il forte più alto dell’intero sistema difensivo veronese. Posto alla quota di 1675 m, fu realizzato tra il 1905 e il 1914 in località bocchette di Naole contro un possibile attacco austriaco sulla dorsale del Baldo. Scavato in parte nella roccia e costruito su tre terrazzamenti naturali, era dotato di cannoni posti su torrette corazzate e girevoli. Poco più a valle fu costruita una caserma per l’alloggiamento della truppa. Sulla sua sommità sono ora installati vari ripetitori. E’ discretamente conservato anche se in stato di abbandono ma la sua posizione dominante lo rende una meta apprezzata per percorsi escursionistici.

Profilo altimetrico

Interno del forte

 

 

 

 

Ritornati nuovamente in bocchetta, la discesa, che ripercorre il medesimo tracciato di salita, riporta presso malga Valfredda ed al parcheggio (ore 2,30 dalla cima, soste escluse).

A Spiazzi, al ritorno, il santuario Madonna della Corona merita certamente una visita. Madonna della Corona

 

 

 

 

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Mappa Google

Mappa della cima:

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