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1995 – difficoltà = E
L’itinerario viene considerato la via normale di salita a Cima Carega. Comporta ridotte difficoltà ed offre suggestivi panorami, condizioni meteo permettendo. Il rientro a Campogrosso è avvenuto sul sentiero 12 che discende il lungo Vallon di Pissavacca fino ad incontrare la strada asfaltata che proviene dal passo dove, in corrispondenza di un ponte, attendeva il nostro pullman. Cima Carega è sovrana indiscussa delle Piccole Dolomiti. Affilata cresta rocciosa posta al centro del Gruppo della Carega è circondata da suddite dello stesso carattere. 2007 – difficoltà = EEA. Ritornare sulla stessa cima, a distanza di 12 anni, può ritenersi ancora interessante considerando le pessime condizioni di visibilità in cui si era svolta l’escursione precedente. E’ così possibile apprezzare, come se fosse la prima volta, i vasti panorami che il gruppo del Carega offre ai suoi visitatori. Questa volta si sale a Cima Carega percorrendo il sentiero alpinistico attrezzato A. Pojesi che, partendo dal Passo Pertica (1522 m), risale il versante occidentale della Costa Media collegandosi al rifugio Fraccaroli in un ambiente selvaggio di alto interesse alpinistico.
Il rientro all’albergo alpino Revolto avviene in poco meno di due ore attraverso il Vallone della Teleferica (segnavia 286). Percorso tracciato su mappa Google Earth: anno 1995, da Campogrosso in viola salita al rifugio Fraccaroli e cima Carega; in giallo ritorno per il Vallone di Pissavacca fino al pullman. Anno 2007, dal rifugio Revolto in rosso salita a Cima Carega per il sentiero attrezzato Pojesi; in verde ritorno per il Vallone della Teleferica. |

Mappa della cima:
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