|
||||||||||||
1995 – difficoltà = E Dal rifugio di Campogrosso (1456 m), ci si avvia verso ovest lungo la strada asfaltata ed in vista della Madonnina si prende il sentiero a sinistra (segnavia 7/E5) fino a lambire la base dell’ampio ghiaione del Prà dei Angeli. Oltre questo punto si aprono la ghiaie del Boale dei Fondi che si oltrepassano per arrivare alla Bocchetta dei Fondi (2015 m) affacciata sull’ampio Vallone di Campobrun. Si prosegue a destra per roccette e dossi erbosi per calare alla forcella di Bocchetta Mosca (2029 m) dove termina l’itinerario alpinistico del Vajo dei Colori. Seguendo gli ampi tornanti della mulattiera di guerra si raggiunge il rifugio Fraccaroli (2230 m) in circa 3 ore e da qui, in 10 minuti, si perviene alla cima. L’itinerario viene considerato la via normale di salita a Cima Carega. Comporta ridotte difficoltà ed offre suggestivi panorami, condizioni meteo permettendo. Il rientro a Campogrosso è avvenuto sul sentiero 12 che discende il lungo Vallon di Pissavacca fino ad incontrare la strada asfaltata che proviene dal passo dove, in corrispondenza di un ponte, attendeva il nostro pullman. Cima Carega è sovrana indiscussa delle Piccole Dolomiti. Affilata cresta rocciosa posta al centro del Gruppo della Carega è circondata da suddite dello stesso carattere. 2007 – difficoltà = EEA. Ritornare sulla stessa cima, a distanza di 12 anni, può ritenersi ancora interessante considerando le pessime condizioni di visibilità in cui si era svolta l’escursione precedente. E’ così possibile apprezzare, come se fosse la prima volta, i vasti panorami che il gruppo del Carega offre ai suoi visitatori. Questa volta si sale a Cima Carega percorrendo il sentiero alpinistico attrezzato A. Pojesi che, partendo dal Passo Pertica (1522 m), risale il versante occidentale della Costa Media collegandosi al rifugio Fraccaroli in un ambiente selvaggio di alto interesse alpinistico. Pur essendo agevolato da mezzi fissi di sicurezza, per la sua esposizione è consigliato a comitive ridotte e fornite della necessaria attrezzatura. Il passo Pertica si raggiunge in poco meno di mezz’ora dall’albergo alpino Revolto (1336 m), dove arriva la rotabile asfaltata che sale da Giazza. Il tratto iniziale del sentiero, attrezzato con fune metallica, aggira un vallone in tutta la sua ampiezza , passando alla base di alte pareti rocciose dove si superano alcuni passaggi artificiali. Prima con divertente arrampicata e poi con varie scalette e corde fisse si sbuca nella parte mediana dell’itinerario per raggiungere il sentiero delle Creste. Continuando in cresta si perviene dapprima a Cima Tibet (2098 m), vetta prativa punteggiata da stelle alpine, poi a Cima Madonnina (2140 m). Successivamente si tocca Quota 2236 m., cima erbosa eletta a pascolo da greggi di pecore ed infine al rifugio Fraccaroli (ore 3,30 dall’albergo alpino). E dopo una meritata sosta al rifugio, doverosa e facile è la salita al Carega dove corre veloce un pensiero a Valeria, di Montegalda. Il rientro all’albergo alpino Revolto avviene in poco meno di due ore attraverso il Vallone della Teleferica (segnavia 286). Percorso tracciato su mappa Google Earth: anno 1995, da Campogrosso in viola salita al rifugio Fraccaroli e cima Carega; in giallo ritorno per il Vallone di Pissavacca fino al pullman. Anno 2007, dal rifugio Revolto in rosso salita a Cima Carega per il sentiero attrezzato Pojesi; in verde ritorno per il Vallone della Teleferica. |
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Mazza e Corno di Pichea – monte TofinoMonte Gramolon »