1. Inverno II mov - Vivaldi
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Escursione molto lunga (20 km circa) che alterna tranquille carrarecce forestali con neve ben battuta (dalla partenza di S. Uberto fino al rifugio Senes e successivamente tra questo ed il rifugio Fodara Vedla) a percorsi più impegnativi su tracce di sentieri con mezzo metro o più di neve fresca (dalla località “Cianpo de Crosc” al rifugio Fodara Vedla transitando per la suggestiva conca del laghetto de Rudo). L’ampio giro, parzialmente ad anello e percorso in senso orario, ha richiesto circa 7 ore senza soste, con andamento tranquillo.
Per chi proviene da Cortina, dopo la località Fiames, in corrispondenza di un tornante della strada che porta verso Carbonin, si svolta a sinistra per parcheggiare subito dopo in località S. Uberto (1450 m circa) nell’ampio piazzale antistante la sbarra che preclude il transito invernale ai veicoli, in direzione del rifugio Ra Stua. E’ consigliabile seguire la carrareccia (segnavia 6), già innevata fin dalla partenza, fino al rifugio nonostante la variante con segnavia 5 che si alza poco più avanti a destra nel bosco, parallelamente alla carrareccia, più faticosa e con neve non battuta. Durante la salita si costeggia il rio “Aga de Cianpo de Crosc” con una bella cascata in grotta. Un’ora circa è necessaria per raggiungere il rifugio Ra Stua (1695 m, aperto). Proseguendo in leggera salita sulla carrareccia, in direzione del rifugio Senes, si raggiunge un’ampia spianata detta “Cianpo de Crosc” (1758 m). A questo punto si lascia il segnavia 6 per continuare a sinistra sul 9, dopo aver attraversato il rio “Aga” sopra un ponticello in legno. Inizia il tratto più impegnativo dell’intera escursione; alla carrareccia, con neve ben battuta, subentra una traccia esigua su neve fresca, effetto di un recente transito. E’ necessario calzare le ciaspole per non sprofondare eccessivamente nello strato nevoso. Affrontando diversi tornanti si guadagna faticosamente quota attraverso il “bosco de Rudo” fino all’ampia conca del laghetto omonimo, completamente sepolto sotto la neve (1990 m).
Panorama dalla conca del laghetto de Rudo verso cima Lavinores e Croda Ciamin. Di fronte a noi si prospettano l’imponente cima Lavinores e la vicina Croda Ciamin mentre alle spalle si staglia contro l’azzurro del cielo il massiccio della Croda Rossa. Si prosegue in falsopiano in uno stupendo scenario invernale con i mughi carichi di neve fresca fino alla poco lontana conca di Fodara Vedla (1980 m) con l’omonimo grande rifugio (Ucia), chiuso, alcuni casolari in legno ed una piccola chiesetta. (ore 2,30 da Ra Stua) Dopo una sosta ristoratrice si riprende la salita, su traccia innevata ben battuta, verso il rifugio Senes. Panorama dai pressi del rifugio Senes: da sinistra Croda del Becco, gruppo della Croda Rossa ed infine la catena Lavinores-Croda Ciamin. (Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini)
Il rifugio (2126 m, aperto) viene raggiunto dopo poco più di un’ora da Fodara Vedla. Da questo punto, inizia la lunga discesa su carrareccia innevata, segnavia 6, attraverso la val Salata fino ad incontrare nuovamente la spianata de “Cianpo de Crosc“. Ripercorrendo la stessa via di salita si ritorna al rifugio Ra Stua ed al parcheggio di S. Uberto. (Ore 2,15 dal rifugio Senes)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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