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Il Monte Altissimo è la massima elevazione nel territorio trentino della catena del Monte Baldo. L’ambiente ed il facile accesso fanno dell’Altissimo, e del suo rifugio, una meta anche per la stagione invernale. Oltre che per la presenza di rare specie botaniche di cui è particolarmente ricca la Riserva naturale Bes-Corna Piana (vedi pagina specifica nella sezione Ascensioni Invernali), il paesaggio del Baldo-Altissimo è interessante anche dal punto di vista delle architetture rurali: baite e malghe che testimoniano attraverso materiali e singolari tipologie costruttive una storia e una cultura nata tra i monti. Il rifugio sulla vetta, inaugurato nel 1892 ed ampliato nel 1905, fu presidio italo-cecoslovacco nel corso della Grande Guerra e non subì danni. Riaperto nel 1919, fu intitolato al patriota trentino Damiano Chiesa. Il Monte Altissimo è una sommità prativa, a picco sulla parte settentrionale del lago di Garda, alla quale si accede rimontandone la groppa erbosa (itinerario n. 622 dal paese di S. Giacomo) e, con sempre più ampio panorama, si raggiunge la spalla settentrionale e poco dopo il rifugio D. Chiesa, poco sotto la cima. Tutt’intorno al rifugio sono numerose e visibili le trincee, i terrazzamenti per l’artiglieria, le gallerie a doppia uscita (alcune percorribili se muniti di pila), le zone di ricovero, opere tutte sottoposte a recente restauro. Il Monte Baldo fu dapprima zona fortificata austriaca, poi fronte italiano; così fu per il monte Altissimo, occupato dai militari italiani ancor nel primo giorno di guerra (24 maggio). Gli austriaci, arretrati senza fare troppa resistenza, preferirono arroccarsi su naturali baluardi preventivamente fortificati (monte Creino, Biaena, l’intera valle di Gresta), lasciando agli italiani ricoveri già costruiti, materiale, ma soprattutto un luogo ideale dominante il lago di Garda e il fronte interno austriaco. Intorno alla cima del monte Altissimo avevano scavato una linea di trincee con ricoveri blindati e depositi d’acqua. E così via via, trincee munite di reticolati, spianate per collocare le artiglierie, appostamenti per batterie di cannoni di medio calibro, collegamenti con linee telefoniche e teleferiche. Da Corna Piana al monte Postemone, al Vignola, con elementi che si portavano fino verso Pilcante. Più a nord di questa linea austriaca ve ne era una più arretrata, di resistenza, sui monti che coronano la piana della bassa Val del Sarca fino a quelli che sovrastano l’Adige (il gruppo della Rocchetta, il Monte Brione, i monti a nord della valle di Gresta, lo Stivo, il monte Creino e più a oriente il Biaena con le sue appendici rocciose quali monte Nagià e Faè che scendono fino a Mori). Al maggiore generale comandante il Corpo Cecoslovacco in Italia Andrea Graziani fu affidata il 15 agosto 1918 la difesa dell’Altissimo, dal lago di Garda al fiume Adige, sostituendo le posizioni degli alpini “Monte Baldo” impiegati nel ben più tragico teatro di guerra dell’ Ortigara. (da: http://www.comunemaranovalp.it/webphoto/altissimo/index-altissimo.htm) Percorso disegnato su mappa Google Earth; andata in rosso e ritorno in verde. |
Mappa della cima:
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