1. Primavera II mov - Vivaldi
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“La leggenda del Gu, ovvero la storia di due giovani amanti trasformati in albero e pietra dal maleficio di una perfida strega, vecchia e sdentata. Destinati a rimanere tali finchè un giovane escursionista con gl’occhi color del cielo e capelli color del grano maturo non spezzerà l’incantesimo baciando la bocca sdentata della strega vogliosa. Ai piedi dell’albero, mail della vecchia megera che non viene divulgata per ovvi motivi di privacy. Il narratore, anche se escursionista, precisa di non essere in possesso delle caratteristiche richieste, nè per età nè per colore degl’occhi e capelli.” Roccioso ed isolato, il monte Pizzocolo è meta di ricercate escursioni alcune delle quali, per la loro solatia esposizione, possono essere intraprese anche nella stagione invernale. L’itinerario è facile e molto lineare; si articola su mulattiere e sentieri ben segnalati e molto panoramici. Da Maderno, sulla Gardesana occidentale, si sale alla frazione di Sanico e, per ripida e stretta stradina, alla località Case di Ortello (760 m); poi si continua fino al bivio con la carrareccia segnavia 11, dove si parcheggia. Dal parcheggio si prosegue a sinistra sulla carrareccia con segnavia 6 fino alla chiesetta di S. Urbano (872 m) e successivo bivio con segnavia 23. Proseguendo in direzione di quest’ultima indicazione, ci si alza sopra la chiesetta per raggiungere Ca da Prada (1117 m) con spartano bivacco sempre aperto. Il sentiero, una volta giunto sulla sommità del crinale del Doss delle Prade, esce progressivamente dalla vegetazione e curva a destra salendo lungo la cresta del Dosso, superando una cascina ed incrociando poi una mulattiera di guerra con segnavia 5 che proviene dal Passo di Spino. Per la mulattiera si sale ad assecondare le pieghe del monte ed in vista della sommità, si perviene a quota 1469 al bivio con il sentiero 11 che si seguirà al ritorno in discesa. Sempre sul sentiero 5, si traversa sul fianco sud del monte fino al Bivacco Due Aceri (1562 m) ed in breve si è in vetta al Pizzocolo con croce e chiesetta ai caduti di guerra e della montagna, poco sotto (poco più di 2,30 ore dal parcheggio). Ridiscesi al bivacco ed al bivio con il sentiero 11, si prende a sinistra su quest’ultimo pervenendo alla malga Valle (1331 m). Si entra nel fitto bosco e si perde quota nella Valle della Prera fino ad immettersi nuovamente su una stradina, a quota 1050 circa, presso alcune abitazioni chiuse. In discesa sulla stradina, a tratti cementata, si torna al punto di partenza (ore 2,00 dalla cima). (riferimenti a: sentieroselvaggio.it)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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