1. Marmoleda - Coro Marmolada (VE)
|
||||||||||||||||
Due tronconi della funivia della Marmolada collegano malga Ciapela (1446 m) alla stazione intermedia di Punta Serauta (2.950 m) dove si prospetta la possibilità di affacciarsi sull’unico ed ormai ridotto ghiacciaio delle Dolomiti e da cui ha inizio la visita alla zona monumentale della Grande Guerra. All’uscita della stazione, nell’ampia ed arida forcella, si trova un cippo a ricordo del tenente Flavio Rosso e di 14 fanti caduti a seguito dello scoppio di una mina austriaca a forcella “V”. Dietro il piccolo monumento ed a un cannone, s’individua il cupolone roccioso di Quota 3.069 m. Sulla cima di questa quota, ed al suo interno, si svolge la prima parte della visita alla zona monumentale.
Quota 3069 metri da sentiero di salita. Un itinerario ad anello comprende la salita iniziale della cima (3069 m), la successiva discesa a forcella “V” (3027 m), la prosecuzione all’interno della montagna con la galleria “Rosso”, lunga circa 160 metri, ed infine il rientro a forcella Serauta. L’escursione si svolge in massima sicurezza grazie ad un sentiero attrezzato, a tratti assai esposto, con il cavo sempre presente anche all’interno della galleria. Il tratto iniziale del pendio è ricoperto di sfasciumi; non ci sono segni evidenti ma la traccia è ben individuabile. Con alcune serpentine si raggiunge l’inizio del sentiero attrezzato nei pressi di un bivio dove a sinistra il cavo conduce all’entrata della galleria Rosso (da noi utilizzato per il ritorno) mentre verso destra si continua la salita alla cima. L’ultimo tratto del pendio è leggermente più ripido ed il cavo metallico è utilizzato come corrimano. In breve si raggiunge la cima dove, con un pò di fortuna, si ammira un panorama bellissimo sul sottostante ghiacciaio mentre a sud la parete meridionale della Marmolada cade vertiginosamente nel vuoto. Sotto la cima è presente una caverna (con due statuine votive) che consente la vista sulla verticale parete est di Quota 3.153 m. dove sono ancora visibili resti dell’incredibile via attrezzata realizzata dagli alpini per la sua conquista, nel 1917. Ritornati in cima si continua in discesa (versante nord-ovest) verso la forcella “V”. Il sentiero attrezzato non presenta difficoltà pur continuando sull’esile, esposta e panoramica cresta. Si continua ancora in leggera discesa fino a incontrare l’uscita della caverna superiore austriaca. Poco oltre, l’ultimo gradino roccioso conduce, sempre in discesa, a forcella “V”. La piccola forcella, aspramente contesa durante la Prima Guerra Mondiale, si presenta oggi piatta e spoglia ed è la testimonianza degli effetti prodotti dalla mina fatta esplodere dagli austriaci nel settembre del 1917. Nella terribile deflagrazione persero la vita il tenente Flavio Rosso ed i suoi 14 fanti. Da forcella “V”, un brevissimo tratto esposto (cavo) conduce all’entrata della galleria italiana, da cui inizia il percorso di rientro con la seconda parte dell’itinerario ad anello. Brevi tratti in galleria, piccole terrazze aeree e basse aperture consentono l’accesso alla parte più affascinante dell’intero percorso. Una scala a gradini conduce alla galleria superiore e consente di visitare l’opera realizzata dagli alpini per conquistare la slanciata punta chiamata “Ago” e subito dopo la Forcella “V”. Dopo la ripida scalinata la galleria ha uno sviluppo orizzontale e porta alla caverna superiore austriaca, chiusa con muro dopo la conquista italiana; a fianco si trova la porticina con l’uscita sul versante nord, incontrata durante la precedente discesa da Quota 3.069. Dopo questa breve disgressione si ritorna sullo stesso itinerario per continuare la visita lungo la galleria principale. Una caverna con i tavolati in legno, originali, dove riposavano gli alpini; una seconda grande caverna, dove oggi sono state ricostruite alcune nuove baracche in legno ed il tratto finale che fino a pochi anni fa era impossibile da visitare, poiché ostruito da un muro di ghiaccio, costituiscono la parte più interessante e suggestiva dell’intera escursione. Nel 1989 gli alpini della Brigata “Cadore” con un duro lavoro, liberarono circa 24 metri della galleria dal ghiaccio e dai detriti. Per evitare che la neve ostruisse nuovamente le gallerie, oggi tutte le entrate sono state chiuse da porte in legno e le feritoie da vetri in plexiglas. Si percorre un buio cunicolo con il fondo spesso pieno d’acqua, dove sono state posate alcune provvidenziali passerelle di metallo. Alla fine si raggiunge l’entrata della galleria Rosso sul versante di Serauta. (ore 2,00 circa per il giro completo)
Il sentiero attrezzato per la visita del museo all’aperto di forcella “V”- galleria “Rosso” è facile. Tuttavia non va sottovalutato. Inoltre la breve escursione è da intraprendere solamente con condizioni meteo stabili e sicure poichè l’itinerario si sviluppa ad una quota superiore ai 3.000 metri. Utile l’attrezzatura da ferrata ed assolutamente necessaria la pila in galleria. Raggiunta nuovamente la stazione intermedia della funivia, si può scendere brevemente presso la forcella omonima (presenza di un cartello esplicativo con la pianta del percorso) per continuare la visita della zona monumentale di Punta Serauta e successivamente quella del museo all’interno della stazione stessa.
Le postazioni e le fortificazioni italiane lungo la cresta di Punta Serauta sono state ripristinate dai reparti della Brigata Alpina Cadore negli anni 1975-1976. Istituita con legge n. 719 del 1975, la zona monumentale ha la finalità di ricordare ed onorare gli uomini che combatterono sulla Marmolada negli anni della Grande Guerra. La cresta rocciosa di Punta Serauta fu occupata dalle truppe italiane il 30 aprile 1916 e fortificata tramite ricoveri in caverne, scavate nella roccia e collegate da camminamenti. La zona monumentale di Punta Serauta inizia presso un obelisco dedicato ai caduti di entrambe le parti. Sul cippo si legge la scritta “La guerra li divise, il ricordo li unisce”.(miamarmolada.it) Il percorso di guerra si articola lungo uno stretto sentiero sul versante sud-est di Punta Serauta, ben tracciato e segnalato da cartelli, nonché agevolato con una fune metallica nei passaggi più stretti ed esposti. Lungo i camminamenti sono visitabili la caverna del posto di comando, l’osservatorio, l’infermeria, la stazione della teleferica ed i baraccamenti al cui interno i soldati italiani trascorsero il periodo tra il maggio 1916 e novembre 1917, in una guerra di posizione contro lo sbarramento austriaco posto presso la forcella a “V”. Si può continuare l’escursione lungo la cresta raggiungendo una stretta punta rocciosa (quota 2950 m circa) e proseguire fino ad un’ampia caverna oltre la quale, attraverso un’apertura nella roccia, si accede alla via ferrata Eterna, riservata ad escursionisti esperti con attrezzatura idonea.
Panorama da quota 2970 metri circa (cresta di Punta Serauta) verso la forcella omonima, il ghiacciaio della Marmolada, il gruppo Sasso Lungo-Piatto e quello del Sella, parzialmente sotto le nuvole, la cresta del Padon ed il lago Fedaia. La visita della zona monumentale di Punta Serauta richiede poco meno di 2 ore e non presenta particolari difficoltà, sebbene si snodi su sentiero roccioso ed attrezzato con funi d’acciaio nei punti più esposti. Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: percorso unico prima verso forcella V e poi alla zona monumentale di Punta Serauta. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Monte FaloriaCima Coldai »