MENDOLA-ROEN-MONTI DI VIGO | |||||||||
|
|
|
Si parcheggia ai piedi delle ripida parete rocciosa, boscata in basso, dove si sviluppa il percorso attrezzato senza tuttavia percepirne la presenza. La località è denominata Ischia, ma non c’è il mare a meno che non si possa estendere tale termine alla distesa ordinata di vigneti della Piana Rotaliana, un mare di viti, appunto (234 m).
La via attrezzata si arrampica su un ripido ed apparentemente inaccessibile costone roccioso, superato il quale ci si infila nella penombra del canyon vero e proprio, una stretta gola sul cui fondo scorre un piccolo torrente. I salti di roccia si superano grazie a scale metalliche, cordini e staffe. A due terzi della salita il canyon si apre in una voragine dalla quale precipita una cascata alta un’ottantina di metri, la cosidetta Cascata della Cravatta.
All’uscita del canyon, per bosco e con segnavia ben chiari, in circa 20 minuti si raggiunge la stupenda radura dove sorge il Bait dei Manzi (876 m, ore 2,30 dal parcheggio). Il vecchio ricovero per animali è stato ristrutturato insieme con una costruzione adiacente ed una bella fonte d’acqua fresca. Da qui si può rientrare verso est per la strada forestale delle Longhe (sent. 505), raggiungere il piccolo abitato di Monte (mezz’ora, 891 m), e quindi scendere a Mezzocorona col panoramico sentiero 500. Dalla stazione a valle della funivia, nei pressi di una struttura abbandonata appartenuta probabilmente ad un vecchio impianto di risalita, si procede per sentiero evidente ma non segnato che scollina dolcemente, ai piedi della parete rocciosa e sopra l’abitato di Mezzocorona, toccando la parte nord occidentale del paese stesso per raggiungere quindi a piedi, per circa 1500 metri, la località Ischia dove abbiamo lasciato l’auto (ore 1.30 da Monte). L’esposizione a sud e le quote altimetriche di partenza ed arrivo relativamente basse classificano questo percorso attrezzato tra le cosidette ferrate d’inverno. Pur essendo considerato facile, il Burrone Giovanelli va affrontato con la necessaria attrezzatura da ferrata ed è assolutamente da non percorrere dopo lunghi periodi di pioggia o di freddo intenso. I tratti di sentiero attraverso il burrone sono solitamente scivolosi ed umidi e numerosi sono gli attraversamenti del rio.
Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso percorso attrezzato, in giallo collegamento tra il Bait e località Monte, in verde rientro al parcheggio. |