1. Requiem for a dream - Clint Mansell
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L’Alta Via è intitolata al noto alpinista fassano Bepi Pellegrin (detto Zac), appassionato di storia locale, nonché già titolare del rifugio di passo delle Selle, il “Bergvagabunden Hütte” (rifugio dedicato ai “vagabondi” della montagna). La ristrutturazione del percorso di guerra, con grandiosi scenari panoramici che spaziano dalla Marmolada alle Pale di San Martino, dal Sella al Sassolungo, dal Catinaccio al Latemar, è opera meritoria di Livio Defrancesco, caposervizio presso gli impianti di risalita Costabella. (girovagandointrentino.it)
Panorama verso nord dalla seggiovia Costabella: da sinistra passo Le Selle, Cima Campagnacia, Banc di Campagnaccia con la prima via di fuga, la tormentata cresta di cima Costabella ed il Sasso omonimo, forcella Ciadin con la via di discesa. Oltre forcella Ciadin, un pò in ombra, punta Le Valate, forcella Uomo e cima Uomo. Punto di partenza è il passo San Pellegrino (1907 m), raggiungibile in auto da Moena oppure da Falcade, se si arriva dal Veneto. È possibile lasciare i mezzi nel parcheggio presso la stazione della seggiovia Costabella. Da qui si può seguire il sentiero 604 in direzione del passo Le Selle oppure evitare il primo tratto di salita utilizzando la seggiovia (nostro caso) che porterà a quota 2270 metri. Salendo si può ammirare alla nostra destra la catena che si andrà a percorrere: a partire da sinistra la sagoma del rifugio Le Selle che si staglia contro l’azzurro del cielo; poi la cresta di Costabella, le forcelle Ciadin e Uomo ed infine cima Uomo, riconoscibile per la grande croce che la sovrasta. In poco meno di un’ora si raggiunge il rifugio Le Selle (2528 m), snodo per le alte vie di questa zona: a destra (segnavia 637) la “Bepi Zac”, a sinistra la “Bruno Federspiel”, che corre sulla dorsale del gruppo montuoso dei Monzoni. L’alta via “Bepi Zac” parte in ripida salita su terreno franoso ed attrezzato con cordini; assolutamente consigliabili l’imbrago, che dà tranquillità e sicurezza, il casco ed una torcia elettrica per le numerose gallerie. L’itinerario si snoda lungo il tormentato crinale di Costabella, tra camini, cenge, creste, cime, caverne, gallerie, in un lunare scenario di rocce dalle forme più strane. Si transita dapprima per i Lastei (piccolo e grande), poi per cima Campagnaccia e quindi si scende verso il vasto pianoro del Banc di Campagnaccia (2685 m) dove vi è una prima possibilità di rientro al passo San Pellegrino. I segni della Grande Guerra sono innumerevoli; trincee, resti di baraccamenti, rottami e filo spinato, fortificazioni, vecchio legname, basse gallerie che si devono attraversare, il ricovero austriaco per 12 soldati, il cui interno è originale e sembra abbandonato da pochi giorni. Entrando in questi miserabili rifugi, dove i soldati vivevano per mesi come topi, è impossibile non provare una stretta al cuore per le condizioni tremende in cui erano costretti a vivere e combattere, specialmente d’inverno, a quasi 3000 metri di quota. (trentinograndeguerra.it) Dopo il Banc di Campagnaccia si sale verso cima Costabella, postazione austriaca per mitragliatrice, e quindi al Sasso di Costabella, prima linea italiana. Il percorso in questo tratto è piuttosto aereo, con passaggi spettacolari, non impegnativi ma da affrontare con attenzione. All’altezza del Sasso di Costabella, colossale “uovo” o gigantesco roccione dove i soldati italiani avevano ricavato, scavandolo all’interno, un osservatorio per sorvegliare le linee ed i movimenti del nemico, una variante, consigliata, porta a visitare il punto di osservazione italiano nel quale sono raccolte alcune fotografie di Ernst Friedrich. L’itinerario passo Selle–>forcella Ciadin riveste grande interesse storico ed è tecnicamente piuttosto facile e di ridotto impegno fisico. Maggior interesse alpinistico ed impegno tecnico per i tratti esposti, spesso non attrezzati e fondo scivoloso per presenza di materiale detritico, caratterizzano la seconda parte del percorso fino a forcella Uomo. L’impegno fisico diventa notevole se abbinato alla prima parte. Da notare che la salita a cima dell’Uomo, anche se segnalata lungo l’alta via, è un’escursione a se stante la cui scelta deve essere opportunamente valutata. (vieferrate.it) Panorama verso nord dal sentiero di discesa 637B: da sinistra passo Le Selle, i due Lastei, Cima e Banc di Campagnaccia nascosti da cima Costabella e Sasso omonimo, forcella Ciadin con la via di discesa. Dopo una sosta presso forcella Ciadin, si riprende l’escursione per rientrare al passo San Pellegrino lungo il segnavia 637B. Si scende in maniera ripida sul costone sud della catena di Costabella dapprima per ghiaioni e poi per pascoli fino alla baita Paradiso (2130 m). Dalla baita è possibile percorrere la carrozzabile non asfaltata verso il passo oppure, come nel nostro caso, scendere per prati, dove l’erba conosce poco la falce, ed imboccare l’erto sentiero che corre sotto l’impianto di risalita. (Poco meno di 2 ore da forcella Ciadin) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: in rosso andata; in verde ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. Tra il Banc di Compagnaccia ed il Sasso di Costabella un problema al navigatore GPS ha determinato una linea retta anzichè il naturale percorso per cresta. |
Mappa della cima:
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