1. Schiaccianoci Marcia - Tchaikovsky
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Ore 8,45 – Si parte d Rio Gere (1698 m). Appena salito sulla seggiovia a quattro posti che ci porterà a Son Forcia mi accorgo di aver scordato in auto l’attrezzature fotografica ed il GPS. Una forte rabbia mi sale dentro insieme con l’inquietudine di non poter documentare l’escursione; i frettolosi preparativi, una pioggerellina leggera e fastidiosa e non ultimo un accenno di senilità precoce, ma non tanto, sono stati i principali responsabili di questa dimenticanza. A Son Forcia ( 2.216 m) si lascia il moderno impianto per prendere la vetusta cabinovia che sale in forcella Staunies. Probabilmente di poco più giovane di me, gli anni che porta si vedono tutti. Che diamine! Non può essere tutto linea e lucentezza; compie con dignità il proprio dovere salendo lentamente la detritica e ripida Grava Staunies. Alla stazione intermedia un’improvvisa porzione di azzurro squarcia la compatta ed insistente nuvolaglia lasciandoci sperare in un cambiamento delle condizioni atmosferiche. Ore 9,30 – In forcella (2918 m), nuovamente avvolti dalle nuvole che fanno intravvedere appena il vicino rifugio Lorenzi e la grande croce che lo sovrasta, indossiamo goffamente l’attrezzatura da ferrata a causa della bassa temperatura e, girando a sinistra, imbocchiamo il sentiero attrezzato Dibona. Superata una corta galleria risalente alla Prima Guerra Mondiale, ci si trova di fronte al suggestivo ponte sospeso che, con un balzo di una trentina di metri, supera un profondo vallone; quindi con ripide rampe metalliche si guadagna la cresta ovest che si percorre fino alla quota più alta del sentiero (2985 m). Lo si lascia per seguire a sinistra una variante, attrezzata con funi fisse, che ci porterà al primo tremila della giornata proprio nel momento in cui le nuvole cominciano ad alzarsi per lasciar intravvedere il vicino Cristallino d’Ampezzo prima e la Cima di Mezzo poi, che intendiamo salire successivamente. Sul Cristallino il cielo si rasserena completamente: un favoloso panorama si offre alla nostra vista con una corona di vette note che spuntano dal tappeto nuvoloso sottostante.
Ore 11,30 – Di ritorno dal Cristallino, in forcella veniamo nuovamente ghermiti dalle nuvole. Questa volta ci si volge a destra per imboccare l’attacco della ferrata Bianchi che parte dalla terrazza del rifugio Lorenzi (2932 m). La via, ottimamente attrezzata con funi fisse e più impegnativa della precedente, procede lungo la cresta nord-ovest della Cima di Mezzo superando qualche dislivello roccioso ed alcuni passaggi un pò delicati. La piccola cima con croce altrettanto piccola ospita una decina di escursionisti (maltesi e tedeschi) ai quali, al pari nostro, ogni visuale viene preclusa dalla fitta foschia che nega un presunto e favoloso panorama, quale deve presentarsi in una serena giornata di sole. La foschia non ci lascerà neppure nella discesa. Ore 14,30 – Dopo una sosta ristoratrice all’interno del rifugio Lorenzi si riprendono gli impianti per la discesa ed il ritorno a Rio Gere. (Tutte le foto riportate sono attribuibili ai compagni d’escursione Alberto ed Enrico)
Percorso tracciato su mappa Google Earth: in nero=utilizzo impianti; in verde=collegamento fra i due impianti; in rosso=ferrate al Cristallino d’Ampezzo e Cima di Mezzo. |
Mappa della cima:
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